Controlliamo un po’ la temperatura…

La Pasqua è appena trascorsa, il clima è ancora festoso (si spera), le giornate per il momento sono belle e soleggiate, e quindi sono qui per parlarvi di temperatura.

Niente roba meteo però, nè discorsi su febbre e patologie varie.
Parliamo come sempre di svapo, e dunque voglio provare a dire la mia su quella bestia nera che sembra essere il CONTROLLO TEMPERATURA.

Sia nell’internet da cui traggo ispirazione, sia dal vivo, ho notato che un buon tot di vapers si trovano in difficoltà con questa funzione.
La cosa non mi stupisce più di tanto, dato che il TC è una funzione che può avere diverse declinazioni, diversi modi di essere usata e diversi livelli di qualità, in base al costruttore.

Tipicamente capita che il vaper medio si compri il nuovo hardware, magari una nuova box accattivante, si trovi questo misterioso TC di cui tutti parlano, voglia provarlo senza però aver ricevuto o cercato una qualche spiegazione attendibile, e ne rimanga deluso, per tutta una serie di motivi.
Abbastanza perplesso, il nostro vaper medio cambia coil, setta la modalità variwatt e si accorge che tutto sommato svapa meglio.
Conclude che il TC sia una vaccata e che si stava meglio quando si stava peggio.

Ecco, sto scrivendo questa bloggata per cercare di dirvi quel che so sul TC, così che possiate sfruttare meglio i prodotti che avete, farvi meno male e schiarivi un po’ le idee.
Questa è la pensata di base che mi ha mosso.
Non sono un guru del TC, ma già che so rispondere a qualche domanda, ho pensato di scrivere le risposte.
Se poi, dopo aver letto tutto, vi troverete più confusi di prima…beh, raccoglierò le vostre domande nei commenti e proverò a correggere il tiro 😀

Vi metto già in guardia dicendovi che è parecchia roba da leggere, quindi per non farvi perdere tempo vi elenco i contenuti che troverete:

  • Cos’è il TC (vi dico cos’è, perchè esiste e ve la racconto un po’)
  • Teoria del TC e del TCR (conti vari su come funziona il TC, formuline ed esempi)
  • Errori da non fare (le azioni che è meglio non compiere quando si usa il TC)
  • Materiali per TC (che filo scegliere e perchè)
  • Consigli operativi (quanti watt e gradi impostare, cosa ottenere dal TC)
  • Finale e ringraziamenti

 

Non posso (o non so) mettere i link alle varie sezioni, dunque scorrete la pagina fino al punto che vi serve, se necessario.

Bene, partiamo!

 

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“Controlliamo un po’ il battito e la temperatura…”
Ma non è questo lo scenario che vi descriverò 😀

 

INTANTO…CHE E’ STO TC?

 

Bene, veniamo subito al sodo: cos’è il TC? Che senso ha? Perchè dovremmo usarlo?

Ecco la risposta “Too Long; Didn’t Read”, come da consuetudine, per chi ha bisogno di risposte veloci e zero spiegazioni:


 

Il TC, che è la sigla di Temperature Control, o Controllo Temperatura in italiano, è una funzione, tipica di certi circuiti (ma non tutti), che permette di svapare a una certa temperatura o entro una certa temperatura, espressa in gradi centrigradi o fahrenheit.

Il suo senso d’essere principale è di SICUREZZA e PROTEZIONE.
Il suo senso d’essere secondario è di QUALITA’ DELLO SVAPO.


 

 

E ora la spiegazione più lunga.
Intanto, perchè sicurezza e protezione?

Di fatto perchè svapando in TC possiamo evitare due brutte cose:

  • la produzione di sostanze tossiche
  • i tiri a secco

 

Le sostanze tossiche a cui mi riferisco sono l’acroleina e vari tipi di aldeidi (formaldeide, acetaldeide, propionaldeide).

Sono sostanze legate al surriscaldamento dei liquidi da svapo, sono nocive per la salute umana e sono relativamente “famose” nello svapo perchè gli studi scientifici secondo cui “lo svapo fa male” si basano proprio su queste sostanze.
Che poi le condizioni sperimentali di questi studi fossero inadeguate è un altro discorso, che volutamente sorvolerò (ma che affronterò in futuro), ma è fuor di dubbio che se diamo troppa potenza a una coil c’è il rischio di svaparsi schifezza.

I tiri a secco invece…beh, chi non li conosce? 😀
Sono i classici tiri in cui per varie ragioni ci si trova con la coil o il cotone senza sufficiente liquido.
Di fatto ci si svapa la wick, o quel poco di liquido rimasto sulla coil, chiaramente insufficiente.

Come può capitare tutto ciò?

Di solito succede perchè si è messo troppo o troppo poco cotone durante la rigenerazione, oppure perchè siamo distratti, mettiamo giù la nostra ecig ormai a secco, poi la riprendiamo in mano dopo qualche minuto e per automatismo svapiamo (questa la dedico a una certa ragazza, assennata ma un po’ sbadata 😀 ).
Capita anche che si voglia fare l’ultimo tiro sul dripper sperando che il liquido basti, e invece non bastava… (questa invece la dedico a me 😀 )

In un modo o nell’altro andiamo a premere il tasto di fire, accendiamo la resistenza, ma il liquido è finito.
La resistenza però non lo sa, e continua ad accendersi.
Niente liquido in arrivo, dunque niente raffreddamento della coil.

L’eliquid che svapiamo serve infatti sia per fare vapore, ma anche per raffreddare la coil.
E’ un effetto secondario, ma fondamentale.

Se il liquido non c’è, la resistenza si scalderà finchè non togliamo il dito dal tasto di fire.
Nel frattempo diventerà esattamente come la resistenza del forno elettrico.

https://i0.wp.com/www.ma-cigarette.fr/wp-content/uploads/2015/05/dry-burn-coil.jpgResistenza attivata “a secco”: diventa abbastanza calda da virare al giallo.

 

A quel punto il danno è fatto:
la nostra bella coil diventa come un forno, e inizia a cuocere il cotone che ha all’interno.
Il cotone inizia a degradarsi, e noi ci respiriamo il degrado (che detta così sa tanto da disagio urbano 😀 )

In più, potrebbe essere che la coil sia ancora parzialmente bagnata di liquido, e dunque quel poco eliquid presente si cucinerà, facendoci tornare al discorso di acroleina, formaldeide ecc.

Il risultato sarà un sapore acre e osceno, roba che vi farà rimpiangere le sigarette senza filtro di vostro nonno, oltre a procurarvi una buona dose di irritazione in gola, se ci avete dato giù pesante.

Oh, capiamoci: non è che per colpa di qualche tiro a secco o di qualche watt di troppo ci venga un tumoraccio eh, non siamo su questo ordine di grandezza ed è sicuramente meno grave che fumare.
Però, non fosse altro che per l’orrenda esperienza degustativa, è OTTIMA cosa evitare entrambe le situazioni.

Ed è qui che arriva il Controllo Temperatura, che da ora in poi chiamerò “TC”.

Cosa dovrebbe fare?
In pratica vi blocca o vi modula l’erogazione, alzando e abbassando i watt, in base alla temperatura della resistenza.
Finchè la resistenza è alla temperatura che gli avete detto voi, o a un valore inferiore, tutto bene, il circuito continua ad erogare.
Se per le più svariate ragioni (compresa la scarsità di liquido) la coil supera la temperatura che gli avete impostato, il circuito ridurrà i watt, anche drasticamente, fino a portarli a zero o poco più di zero, se necessario.

E’ dunque chiaro che se avete il tank in secca, e la coil si surriscalda, potrete surriscaldare fino a un certo punto, oltre il quale il circuito agirà come se aveste tolto il dito dal tasto di fire.
Potete tener premuto quanto volete, il circuito non erogherà, o erogherà pochissimo.
Quando poi rimetterete il liquido, o risolverete il problema, tornerà a erogare come al solito.
Questo è in pratica il TC, e il suo senso di esistere.

Il secondo discorso è riguardo alla qualità, come ho detto.
Questo perchè ogni aroma ha un suo punto di ebollizione specifico, e in base alla temperatura avrà rese diverse.
Ci sono gusti da svapare “a freddo”, e altri gusti che rendono meglio su sistemi “caldi”.
Ogni gusto ha un suo intervallo di valori utili in cui dà il meglio di sè, o la resa che piace a noi.

Se ci si deve regolare in watt, vale abbastanza la regola che più watt corrispondono a più calore, e dunque si gioca con i watt (se possibile) o si usano coil che ottimizzano questo o quel gusto.

Ovviamente, se si può regolare la temperatura, in modo slegato dai watt, il gioco si fa più sfizioso e preciso, potendo scegliere la temperatura più giusta per il liquido che stiamo svapando.
Ecco perchè ho parlato di qualità: il livello di soddisfazione della svapata potrebbe aumentare, se riuscite a trovare il valore giusto per voi.

Ma quindi come fa il circuito a regolare la temperatura?
Ha un termometro interno?
No, e ora vi dirò come fa.

 

TEORIA DEL TC E DEL TCR, OVVERO:
PARLIAMO UN PO’ DEI NUMERI

 

Questa parte è più tecnica e potrebbe essere un po’ rognosa da leggere, ve lo dico già.
Ho cercato di spiegare il tutto anche con esempi vari che sono separati dal resto con delle linee, e volendo potete anche saltarli, se vi è tutto chiaro.

C’è chi però non sopporta le mie spiegazioni “tenniche” e non vuol sentire discorsi matematici, dunque ho qui pronta la spiegazione dogmatica, breve, facile, pronta all’uso.


Il TC funziona misurando gli ohm della resistenza.
Il TC non funziona con tutti i materiali, ma solo con certi.
Se trovate un menu della vostra box o del vostro tubo dove inserire un numero di quattro o sei cifre, a volte con i decimali, vi serve per svapare in TC con più precisione, o con più materiali, ma non è fondamentale usarlo.


 

I dogmi e gli atti di fede non vi soddisfano e volete capirci di più?
Nemo problema, ho chili di spiegazioni 😀
Armatevi di pazienza e continuate a leggere 😉

 

I am in love with this juice Its so delicious !? you need to get this juice !! #MUSTVAPE #vapelyfe #vapeporn #vapefam #vapecommunity #vapefriends #vapenation #girlsofcuttwood #vaporgramI discorsi riguardo al TC valgono se si svapa.
Se il liquido ve lo bevete, ovviamente tutto perde di senso.

 

Dunque, il TC è una funzione implementata verso ottobre 2014 da Evolv, nel suo DNA 40, poi adottata da tutti i principali produttori di circuiti.

Si basa su un concetto fisico noto da tantissimo, ovvero che alcuni metalli aumentano la loro resistività all’aumentare della temperatura.

In pratica gli ohm della vostra resistenza fatta per il TC aumentano, man mano che aumenta la temperatura.
L’entità di questo aumento è variabile, a seconda del materiale: alcuni hanno escursioni notevoli, altri molto meno.
La cosa importante è ricordare che tutti i materiali per TC aumentano il loro valore di ohm più o meno proporzionalmente con l’aumentare della temperatura.

Tutto ciò è molto figo, perchè una relazione ohm-temperatura ci permette di misurare INDIRETTAMENTE, quindi senza alcun termometro, la temperatura della coil.

Ci basta sapere da che temperatura e da che valore di ohm partiamo, e a che valore di ohm siamo arrivati dopo il riscaldamento.
Il valore di temperatura sarà a quel punto calcolabile, con un errore piuttosto contenuto.

Chiaramente serve anche un altro parametro, cioè un numero che ci dica DI QUANTO aumenta la resistenza in rapporto alla temperatura, altrimenti non sappiamo come relazionare le due grandezze.

Per fare un esempio, se io so che sono partito da 20°C e so che la mia resistenza è aumentata di 0.15 ohm, manca un “qualcosa” che mi dica a quanti gradi corrispondono 0.15 ohm.
Quel “qualcosa” è un coefficiente, cioè un numerino fisso che è tipico di ogni materiale e mi dice appunto di quanto aumenta la resistenza in base alla temperatura.

Per chi vuole sapere la formula esatta, è questa:

T = (ΩT – Ωt) / (K * Ωt) + t

Tradotta in “italiano” è:

Temperatura del filo = (valore di ohm del filo scaldato – valore ohm di partenza) diviso (coefficiente per ohm di partenza) + temperatura iniziale della coil

Questo calcolo viene costantemente effettuato dal circuito, che ogni istante (si spera) controlla il valore di ohm del filo scaldato e risolve l’equazione che ho scritto qui sopra, per sapere sempre a che temperatura siamo arrivati e regolare i watt di conseguenza.

 


 

ESEMPIO CON NUMERI VERI:

Diciamo che la nostra resistenza misura 0.60 ohm a temperatura ambiente, e dopo averla accesa passa a 0.75 ohm.
Il numerino, o coefficiente K, è uguale a 0.0009.
Partiamo da 20°C di temperatura “a freddo”.

La temperatura del filo sarà quindi:

(0.75 – 0.60) / (0.0009 * 0.60) + 20 = 297°C

Ecco che senza misurare la temperatura, abbiamo scoperto qual è la temperatura.

 

 

 

ESEMPIO PIU’ FAMILIARE (se l’esempio numerico non vi è chiaro):

Se il concetto di ohm che aumentano e di coefficienti vi disorienta, ve la metto giù in termini di vita quotidiana.
Immaginiamo che vogliate sapere quanto tempo è passato da quando avete visto il vostro cuginetto l’ultima volta, ma non ricordiate proprio il momento.
Sapete però che era alto 100 cm, cioè un metro, e ora è alto 124 centimetri.
Avreste chiaramente bisogno di sapere DI QUANTO cresce il vostro cuginetto ogni mese.
Vi servono cioè i centimetri al mese con cui cresce il vostro cuginetto, tipici proprio di vostro cugino, e probabilmente diversi dal valore di qualche altro bambino.
Mettiamo che cresca di 1 cm al mese.
I centimetri al mese sono il nostro “numerino” con cui calcolare quanto tempo è passato. Ci basterà infatti dividere la differenza di altezza per questo numerino tattico, e sapremo quanti mesi fa è stata l’ultima rimpatriata di famiglia in cui l’avete visto.
Più precisamente, se era alto 1 metro e ora è 124 centimetri, vuol dire che è cresciuto di 24 centimetri.
Se cresce di 1 cm al mese, sono 24 mesi che non lo vedete, cioè 2 anni.
Ecco che SENZA AVER MISURATO IL TEMPO, avete potuto scoprire quanto tempo è passato, ed eventualmente sentirvi vecchi 😀

Il TC fa la stessa cosa, più o meno: misura gli ohm iniziali (l’altezza iniziale del cugino), misura gli ohm attuali (altezza attuale del cugino), sa da che temperatura si parte (il valore standard è 20°C, e nell’esempio è il giorno da cui partiamo a contare, cioè “oggi” ) e ci dice a che temperatura siamo arrivati (nell’esempio del cugino, è il tempo che è passato dall’ultima volta).
Per farlo però ha bisogno di un parametro che gli dica di quanti ohm aumenta il filo in base alla temperatura (quel che nell’esempio sono i cm al mese).


 

 

Era proprio così importante infognarci in calcoli e formule?
Perchè mi sono soffermato così tanto sulla teoria, facendovi esempi di tutti i tipi?

Per due motivi: una questione di “idea di insieme” sul funzionamento, e per farvi capire l’importanza del “numerino”, che è quel “qualcosa” di cui avevamo bisogno per fare i conti, nel discorso degli ohm e della temperatura.
Insomma, quello che nella formula è la K.

Ecco, questo numerino prende il nome di Temperature Coefficient of Resistance, per gli amici “TCR”.

E’ importante capire cos’è il TCR, perchè svariate box e tubi dotati di TC permettono di inserire il TCR manualmente, e volendo si possono anche fare dei danni, se non si è capito cos’è.

Qui sotto le schermate di SX Mini ed eVic Mini riguardo all’inserimento manuale del TCR.
Non sono molto esplicative e sono ben diverse dalla “solita” schermata dei watt e volt, quindi ho pensato che valesse la pena spiegare cosa fosse sto numero strano.

https://vapingg33k.com/wp-content/uploads/2015/10/IMG_20151018_032649.jpghttps://i2.wp.com/www.joyetech.com/wp-content/uploads/2015/09/eVic-VTC_03.png

 

La domanda a questo punto potrebbe essere:

“ok, mi hai spiegato tutta sta menata del TCR, ma a che serve?”.

Di base mi viene da darvi due risposte:

1) Serve per poter svapare con materiali non previsti dal menu del circuito
2) Serve per poter personalizzare la svapata

In pratica i circuiti dotati di TC hanno di solito una schermata in cui potete selezionare il materiale, di solito con il nome del materiale che volete usare.
Come la mettiamo però se esce un nuovo materiale, o se un certo materiale già conosciuto è adatto allo svapo in TC, vogliamo provarlo, ma la nostra box non è nata con il menu per quel materiale?

Risposta: usiamo il TCR.
Ci basterà infatti sapere il TCR del nuovo materiale, inserirlo e svapare.

D’altra parte, da ottobre ’14 a marzo ’16 hanno preso piede almeno tre materiali che inizialmente non erano stati scelti, segno che potrebbe esserci un’ulteriore evoluzione.

Il secondo punto riguardo alla personalizzazione della svapata va inteso nel senso di “regolazione di fino”.
Se per esempio la modalità TC nativa del nostro big battery non ci soddisfa su un certo materiale, possiamo sempre usare il menu TCR e inserire il TCR di quello stesso materiale, per vedere se la svapata è uguale.
A quel punto, “giocando” con il TCR e aumentando o diminuendo i valori, possiamo cambiare la resa del TC, entro certi limiti e consapevoli di cosa stiamo facendo.

E’ chiaro quindi che il TCR non sia fondamentale, però è una funzione che fornisce quella libertà di “smanettamento” che può fare molto comodo, specie per chi è appassionato.
Senza il TCR, ci si deve “accontentare” del menu preimpostato, che magari è ottimo, ma magari no, e in ogni caso non è implementabile con le nuove scoperte, a parte il DNA 200.

Ecco, riguardo al DNA 200 mi spiace non potervi dire di più, ma purtroppo non ce l’ho, l’ho solo visto in funzione e provato per pochissimo tempo, ma ci tenevo a dire due parole a riguardo perchè ha una cosa che secondo me, da sola, vale l’acquisto del circuito (purtroppo abbastanza costoso).

All’inizio ho scritto che gli ohm aumentano con la temperatura in maniera più o meno lineare, e da lì vi ho parlato del TCR, che essendo un coefficiente è un rapporto fisso.
Purtroppo il diavolo si nasconde nei dettagli, ed è quel “più o meno” che fa svaccare tutto.
L’aumento di ohm infatti NON E’ lineare, è circa lineare.
Questo causa errori nella valutazione della temperatura, perchè idealmente si dovrebbe poter mettere più di un TCR, a seconda della temperatura a cui siamo arrivati.

Le box in cui si può inserire il TCR soffriranno quindi, chi più e chi meno, di un’imprecisione nella regolazione della temperatura.

Il DNA 200 permette invece di inserire nella memoria del circuito i valori dell’andamento della temperatura in rapporto agli ohm.
In questo modo la precisione aumenta di brutto, perchè i valori sono ovviamente ricorretti sulla base del vero comportamento del materiale, anzichè essere un’approssimazione linearizzata come il TCR.

Ecco, riguardo al DNA 200 mi fermo qui, mi interessava solo far notare questa particolarità, esclusiva di questo circuito.

COSE da NON FARE

 

Bene, spiegata la teoria di questa bella funzione che è il TC e il TCR, vediamo quali sono gli errori che proprio è meglio lasciar stare, e che girano intorno ai concetti che vi ho appena detto.

Iniziamo con questo:


1) Mettere valori di TCR a caso.

Vi ho appena detto che per una “regolazione di fino” si può alzare e abbassare il TCR.
Vero, ma va fatto a ragion veduta, senza esagerare, sapendo da che valore partire e dove arrivare.
In particolar modo, se non avete padronanza con il concetto, EVITATE di impostare un TCR MAGGIORE di quello che sarebbe corretto utilizzare, altrimenti indurrete il circuito a sottostimare la temperatura a cui è arrivata la resistenza.

Peggio ancora: avrete la FALSA CONVINZIONE di essere protetti.
Un TCR più alto di quel che dovrebbe porta alla spiacevole situazione di leggere sul display una temperatura più bassa di quella che è in realtà, e di fare quindi tutti i settaggi sempre e comunque per difetto.
Sarete sempre “indietro” rispetto alla temperatura vera, e quindi fisserete una temperatura da non superare mai che sarà comunque più o meno inutile, dato che la temperatura vera sarà più alta.
E’ come avere l’orologio indietro e mettersi la sveglia: la sveglia suonerà “giusta”, stando all’orologio, ma sarete comunque in ritardo rispetto all’ora vera.
Stessa cosa con il TC sballato dal TCR troppo alto.

Viceversa, se mettete un TCR più basso, sarete “prudenziali”, ovvero la temperatura reale sarà più bassa di quella indicata dal display, un po’ come mettere l’orologio “avanti”.
E’ pericoloso? No, anzi, ma rischiate di avere uno svapo fiacco.

 

2) Avvitare un atom con la coil calda

Questo si spiega facilmente: tutto il giochino si basa sulla differenza tra valore resistivo di base e valore “a caldo”.
In più si basa sul fatto che la temperatura iniziale sia di circa 20°C.
Se voi avvitate un atom in cui la coil sia già calda, magari perchè l’avete usato su un’altra box, o perchè avete incautamente “sfiammato” il filo prima di rigenerare, ovviamente la resistenza avrà un valore più alto di quello vero.

Questo porterà il circuito a rilevare un incremento di ohm più piccolo, e quindi, di nuovo, a sottostimare la temperatura.

Ecco perchè è importante far fare la prima lettura SEMPRE con la coil a temperatura ambiente, che viene considerata di 20°C nei circuiti in cui non si può modificare questo valore.

Una volta che avete fatto la prima lettura, e magari bloccato il valore con il solito “lucchetto” o simile funzione, siete a posto.
Potete fare tutte le prove del mondo, ormai il circuito ha fatto la prima lettura e sa qual è il valore di base.

https://foglifereviews.files.wordpress.com/2015/08/evic10.jpgIl lucchetto che indica il “bloccaggio” del valore in ohm

 

3) Lasciare il lock inserito al cambio dell’atomizzatore

E’ il rovescio della medaglia rispetto al punto n°2.
Vi ho detto che eventualmente potete “bloccare” il valore di resistenza.
E’ una funzione che c’è in molti circuiti, e di fatto memorizza il valore che viene rilevato quando gli date questo comando.
Non sono sicuro che tutti i circuiti facciano così, ma c’è la possibilità che togliendo l’atom il circuito mantenga in memoria il valore di ohm.
Ovviamente se poi mettete un atom con una coil di diverso valore, viene fuori un casino.

Dunque leggetevi bene le istruzioni del vostro circuito, e se scoprite che il resistance lock mantiene il valore anche dopo aver tolto l’atom, ricordatevi di disattivare questa funzione quando mettete un nuovo atom.

4) Rispondere in modo errato alla domanda “new coil, same coil”

In caso non abbiate bloccato la resistenza, vi potrebbe succedere che cambiando atom o semplicemente svitando e riavvitando l’atom in uso, il display vi dica qualcosa tipo:

“New coil left – Same coil right”

Al posto di left o right potrebbe esserci up e down, ma il senso è che vi sta domandando se la coil è sempre la stessa o se è una roba nuova.
Questa domanda serve al circuito per sapere se deve memorizzare un nuovo valore base, o se può tenere quello vecchio.

Ovviamente ogni risposta non corretta può comportare casini.
Questo perchè, se è il solito atom e gli dite che è uno nuovo, c’è il rischio che la coil si sia scaldata nel frattempo che l’avete usato, e quindi si torna al caso n°2.
Se è un nuovo atom e gli dite che è il solito, può andare bene o anche no, dipende: se la nuova coil ha un valore uguale alla vecchia, allora niente di grave.
Se la nuova ha un valore superiore, avrete uno svapo fiacco.
Se la nuova ha un valore inferiore, il circuito limiterà il tutto quando ormai è troppo tardi, e si torna al caso n°2.

Conviene sempre rispondere bene, insomma: sincerità innanzitutto nella coppia, anche con la vostra box 😀

https://www.actvape.red/wp-content/uploads/2015/03/DSC01687.jpg

5) Fidarsi ciecamente del sistema

Mai fidarsi ciecamente del sistema.
No, non è un consiglio da sovversivo, bensì intendo dire che nonostante la tecnologia del TC sia piuttosto ben implementata, può sempre esserci qualcosa che va storto, in particolare se l’atom non è di buona qualità o il circuito non lo è.
Dunque consiglio vivamente, finchè non conoscete l’atom e il filo che usate, di fare la prova del “dry cotton”.
Vi basta mettere il cotone asciutto nella coil, assicurarvi che il circuito legga il valore in ohm, quindi impostare 200°C e dare corrente.
Se tutto funziona, il sistema rileva che il cotone è asciutto e non eroga.
Se invece vedete che il cotone si annerisce, fa fumo e magari sfiamma, vuol dire che qualcosa non sta andando bene.
Fate questa prova fino ai 230°C circa, temperatura alla quale dovreste vedere il cotone che brunisce o si annerisce.
Se tutto va bene, allora siete più tranquilli sul buon funzionamento del TC.

Pausa musicale a tema

 

MATERIALI DA TC

 

Siete riusciti ad arrivare fin qui vivi? Notevole! 😀
Ok, dopo la pausa musicale revival, passiamo a vedere che materiali sono disponibili.

Abbiamo chiarito che il TC si basa sulla variazione di resistenza, ma se ci fate caso, nel discorso iniziale ho scritto che alcuni metalli hanno questo comportamento.

Non tutti infatti variano la resistività in maniera apprezzabile, e ovviamente se la variazione è troppo piccola, il circuito non sarà capace di misurare l’incremento, e dunque di dedurre la temperatura.
E’ il motivo per cui il kanthal non può essere usato in TC: varia troppo poco, dunque una resistenza in kanthal che misura 1 ohm a 20°C, sarà sempre di 1 ohm anche a 300°C.
Ha in realtà un piccolo, piccolissimo incremento, ma veramente troppo basso per poter essere misurato efficacemente, con le attuali tecnologie.

Molto meglio scegliere materiali che aumentino di brutto, così tutto si misura più facilmente.

 

Ora come ora si usano principalmente i seguenti metalli:

  • Nichel (Ni200)
  • Acciaio (SS316/SS316L/SS317)
  • Titanio (Ti01)
  • Resistherm (NiFe30)

 

I primi tre materiali sono i più diffusi e i più supportati, mentre il Resistherm è il filo di Dicodes, azienda tedesca produttrice del famoso Dani e di alcune box.
L’ho nominato per completezza, ma di fatto, a meno di non avere un tubo o una box della Dicodes, vi orienterete probabilmente sui primi tre materiali.
Nulla vieta comunque di usare il Resistherm anche su una box di altra marca, ovviamente tramite TCR.
Vi porto la mia esperienza, dato che ho utilizzato tutti e tre questi materiali, escluso appunto il Resistherm.

ACCIAIO (SS)

L’acciaio è abbreviato anche in “SS”.
Niente nazisti, significa solo “Stainless Steel”, dato che si usa quello inossidabile.
Ha un TCR che oscilla tra l’88 e il 100, o tra 0.00088 e il 0.00100.
La prima notazione è per i big battery Joyetech, la seconda è la notazione per tutti quelli che usano le sei o sette cifre, tipo SX Mini, per dire.

Per la mia esperienza è il migliore materiale per TC.
Questo perchè ha diverse proprietà interessanti:

  • può essere usato anche come filo resistivo SENZA TC, cioè in variwatt
  • è facile da lavorare
  • è rigido il giusto, per quando si deve cambiare cotone
  • non si rovina particolarmente
  • escono resistenze non troppo basse in ohm
  • è facilmente reperibile
  • non costa tanto
  • non ha particolari profili di tossicità
  • ha una buona resa aromatica

 

In sintesi è un materiale che io vedo come “perfetto”.
Fermo restando che la perfezione non è di questo mondo, devo dire che l’acciaio fa la sua porca figura.
Questo perchè già poterlo usare in variwatt e non solo in TC lo rende ambivalente, il che significa che se avete un atom con coil in acciaio, potete montarlo dove più vi aggrada, tanto sull’ultima box spaziale con ottomila funzioni di TC, quanto sul tubo o la box un po’ più datati che magari non hanno il TC, o anche su meccanico.
Scusate se è poco.
Metteteci poi che è un materiale per il quale non ci sono sospetti di tossicità o possibile allergenicità, che a livello aromatico rende secondo me come il kanthal, e che si riesce a maneggiare bene, senza rischiare di deformarlo o di dover usare la super forza…che volete di più? 😉

NICHEL

Chi lo ama e chi lo odia.
A me, personalmente, non fa impazzire, ma c’è chi si trova benone, specialmente su mesh.
Il TCR va da 600 a 609 se usate eVic e altri prodotti Joyetech, o 0.006 – 0.00609 se usate big battery di altre aziende.
Le caratteristiche principali che mi vengono in mente sono:

  • Elevata morbidezza e deformabilità
  • Bassissima resistività (le coil hanno valori bassi in ohm)
  • Resa aromatica piuttosto asciutta (ma è una mia impressione)
  • Ben supportato da ogni circuito (è stato il primo materiale considerato)
  • Possibile allergenicità
  • Ottima resistenza alla corrosione
  • Basso costo
  • Buona reperibilità

 

Perchè non mi piace?
Principalmente perchè quando si deve cambiare il cotone, è quasi obbligatorio rifare la coil.
E’ infatti un materiale molto morbido, dunque o si è dei maghi nel giocare a Shanghai, o estraendo il cotone si deforma irrimediabilmente la resistenza.
Inoltre trovo che abbia una resa aromatica poco adatta ai cremosi e fruttati (ma questa è una mia impressione, decisamente discutibile e anzi già messa in discussione da altri vapers), e il fatto che non sia usabile in variwatt mi obbliga ad usarlo con dispositivi dotati di TC.
Se per esempio volessi svapare con un atom a nichel sul mio vecchio Dani Extreme v1, non potrei, per dire.

Di contro un sacco di gente usa il nichel con soddisfazione, sia con testine non rigenerabili sia su atom rigenerati a Ni200, a riprova del fatto che più che mai in questo caso la mia opinione è appunto basata su gusto personale, e che i “dati di fatto” non danno una risposta univoca, a eccezione degli aspetti legati al metallo in sè.
C’è da dire, per completezza, che taluni allergici al nichel hanno lamentato problemi nell’utilizzo, ma altre persone ugualmente allergiche lo usano senza problemi.

Anche in questo caso, non so dare una risposta netta e univoca, dato che non ci sono abbastanza casi, ma nel dubbio, se fossi allergico, eviterei, o farei una prova, sempre consapevole dei rischi.

 

TITANIO

Ecco, il titanio invece non mi garba per nulla.
Non ci siamo proprio, per quanto mi riguarda.
Anche qui, più di una persona lo usa con soddisfazione, ma io ci ho proprio litigato in malo modo.

Il primo motivo è che il titanio si ricopre di una patina di ossido (biossido di titanio) che risulta essere un possibile cancerogeno.
Capiamoci: non credo che la patina di ossido si stacchi e venga inalata, inoltre è un possibile cancerogeno, non un cancerogeno garantito.
Però mancano gli esperimenti a riguardo, e con i “non credo…” non si va molto lontani.
Inoltre questo primo motivo è solo il corollario al vero motivo seriamente straccia maroni.

Il vero motivo è che il titanio è fottutamente scomodo da spiralizzare.
Fai la tua bella spira sul cacciavite, togli le dita e lui che fa? Si svolge.
Non puoi scaldarlo, sennò produci ossidi a cannone, non puoi tirarlo, tanto si svolge lo stesso…non puoi farci nulla.
Dulcis in fundo, quando lo provai su eVic Mini, probabilmente il software non era granchè ottimizzato, chissà, fatto sta che mi brasò il cotone.
Da lì ho deciso che “per me è no”.
Poi facete vobis, se volete provarlo non c’è nessun problema, anche perchè ci sono coil prefabbricate in titanio, per dire, quindi non è il male assoluto.
Il TCR è circa di 350 o di 0.0035.

Ecco, questo è quanto riguardo ai materiali.
Scegliete quello che più vi aggrada, che più si adatta al vostro stile, alle vostre preferenze e manualità.
Se siete indecisi vi consiglio di comprare un metro di ogni materiale, così da non sprecare troppi soldi, e provarli tutti, oppure di fare già una scelta a monte e comprare solo quello o quelli che a sentimento vi interessano di più.

 

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/57/Nickel_chunk.jpghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/ff/Ti,22.jpg/200px-Ti,22.jpghttps://i0.wp.com/www.ansa.it/webimages/foto_large/2013/5/16/1368725674163_acciaio_riciclo.jpg

Nichel, titanio e acciaio. Ovviamente vi verranno venduti con forme più appropriate 😀

 

 

TC, TCR, GRADI, WATT: COSA IMPOSTARE E PERCHE’

 

Oh bene, siamo ormai all’ultima parte, il lato operativo.
Se siete arrivati fin qui mi congratulo con voi, mi rendo conto che questa bloggata sia bella densa e pesantina, ma onestamente ho trovato molto da scrivere sul TC.

Per “lato operativo” intendo le piccole cose da fare o da impostare per usare il TC.
Leggo spesso la domanda “quanti watt e quanti gradi per svapare in TC?”.
Ecco, questa parte risponderà (spero) alle vostre domande.


1) CONTROLLO O PROTEZIONE?

Dunque, parto dicendo che il TC può essere usato in due modi: come CONTROLLO della temperatura, o come PROTEZIONE dalla temperatura.
In realtà le due modalità sono solo teoriche, perchè poi all’atto pratico potrebbe essere che si alternino.
Ora vi spiego.

Allora, abbiamo chiarito che il TC gestisce la temperatura, fin qui spero sia ok.
Possiamo fare due cose però:

  1. Fissare una soglia di temperatura da non oltrepassare
  2. Fissare una temperatura a cui restare

Nel primo caso sarà come svapare in variwatt classico, con la coil che si scalda, il vapore che più passa il tempo più si fa corposo ecc.
In pratica lasciamo la libertà alla coil di lavorare tra i 20°C ambientali e i gradi che impostiamo noi, supponiamo 200°C.
Se la coil arriverà a 150°C ci andrà bene, se arriverà a 180°C ci andrà bene, se arriverà a 200°C ci andrà bene, basta che non vada oltre.
Abbiamo quindi la PROTEZIONE da (eccessiva) temperatura.
Entro quella temperatura, va bene tutto.

La soglia di temperatura è dunque un confine da non superare in questo caso, e NON un obiettivo da raggiungere.
Può essere raggiunto o anche no, di certo non è obbligatorio restare stabili sul confine.
Questa modalità non è attuabile su tutti i circuiti.

Nel secondo caso invece vogliamo svapare PROPRIO a una certa temperatura.
Non ci basta che la coil si muova tra i 20°C e i 200°C, come appena scritto, ma per esempio vogliamo che stia esattamente a 180°C, stabile inchiodato su quel valore, perchè magari ci piace la resa dei 180°C, ma non quella dei 181°C o dei 179°C.
Stiamo lavorando quindi in CONTROLLO della temperatura.

 

Operativamente come si fa?

 

Allora, se vogliamo la protezione (caso n°1) bisogna innanzitutto che sia possibile regolare i gradi E i watt, non solo i gradi.
Ci sono infatti circuiti in cui impostate la temperatura, e loro sparano fino a quella temperatura, per poi modulare i watt in modo da mantenere quei tot gradi.
Evidentemente non vanno bene per questo tipo di uso, perchè lavorano in controllo e non in protezione.

Bisogna quindi che potenza e temperatura siano svincolate così da poter eventualmente impostare un numero di watt non troppo alto, ma sufficiente per svapare bene.

Io vi consiglio di fare così:

1) Impostate una potenza adeguata alla coil che avete.

Potete aiutarvi con Steam Engine, o andare a esperienza.
La regola dei watt è come per il kanthal, nel senso che se fate una coil “piccola” basteranno meno watt rispetto a una coil “grande”. Parlo di dimensioni, non di ohm.

2) Impostate una temperatura di circa 200°C, per iniziare.

I 2oo°C sono un valore “medio”, nel senso che è più o meno la temperatura a cui si produce vapore con il kanthal.
In TC si oscilla di solito tra i 180°C e i 230°C, quindi 200°C casca abbastanza in mezzo.


3) Iniziate a svapare e osservate il display.

Usate uno specchio, diventate strabici, guardatevi in webcam, fate quel che volete, ma l’importante è vedere come lavora il circuito e cosa vi dice il display.
I gradi e i watt si modificheranno in tempo reale, e potrete capire cosa c’è da correggere.

Abbiamo a questo punto due scenari:

  • la temperatura raggiunge il valore soglia e va in protezione
  • la temperatura sale, ma non raggiunge il valore soglia e non va in protezione

Se va in protezione, dovete abbassare i watt o alzare i gradi, fermo restando che superare i 240°C-260°C secondo me è un po’ un rischio.
Questo perchè è vero che siete tutelati nei confronti di acroleina ecc, ma è anche vero che una sbruciacchiata di cotone potreste anche beccarvela, se andate a secco.

Se invece non va in protezione e la corposità del vapore vi sembra ok, guardate su che temperatura si stabilizza il display, e abbassate i gradi fino a stare poco sopra quella temperatura.
Questo serve per avere una soglia di sicurezza il più vicina possibile ai valori di svapo che avete.
Se non va in protezione, ma la svapata vi sembra fiacca, alzate i watt e ricontrollate che non vada in protezione.

Eventualmente potete anche fare un “ibrido” delle due cose, cioè mettere un valore di watt che inizialmente non venga limitato dalla temperatura, ma che dopo qualche secondo (e prima che finiate il tiro) venga abbassato dalla protezione temperatura.
E’ il classico concetto del “boost”, ovvero mettere un valore di watt corretto per la coil che avete, o anche più alto, giocando sul fatto che la protezione temperatura scatterà e vi abbasserà la potenza, senza però azzerarla.

Potete infatti vedere a quanti watt il circuito abbassa la potenza dopo che è andato in protezione, e magari è un valore che comunque vi piace sul vostro atomizzatore.

Vi faccio un esempio numerico:

Se per dire il vostro atom da tiro di polmoni richiede 30 watt per funzionare bene, e a quella potenza raggiunge i 220°C, voi potete fissare una soglia di 230°C, e quindi svaperete a 30 watt senza che il circuito limiti la potenza.
Oppure potete impostare 40 watt, lasciare i 220°C, così la coil verrà sparata a 40 watt finchè si può, e quando la temperatura sarà eccessiva il circuito abbasserà la potenza fino ad avere i 220°C da voi stabiliti, abbassando i watt magari proprio a 30.

Il concetto quindi è: trovare un valore in watt appropriato per la coil che avete, controllare che quella potenza non porti a sforare i 230°-260°C, e se si sfora vedere fino a quanto viene ridotta la potenza.

Se invece volete il controllo (caso n°2) il discorso si fa più semplice: vi basta giocattolare con la temperatura finchè non trovate il valore che vi piace, controllare sempre che quella temperatura sia raggiunta (alzando o abbassando i watt) e quando avete trovato il valore di temperatura che vi piace, impostare i watt necessari o anche un pelino di più, così da essere sicuri che il circuito si fermi sempre a quel valore, e non più sotto.

Tenete sempre presente che la soglia massima, secondo me, rimane di circa 240°-260°C.

2) QUANTI GRADI?

Più o meno ve l’ho già detto, comunque gli step sono:

  • 200°C – 230°C: la temperatura a cui il cotone ASCIUTTO inizia a strinare o bruciare
  • 180°C – 225°C: la temperatura a cui si riesce a svapare benone
  • 240°C – 260°C: la temperatura che secondo me è meglio non oltrepassare

Allora, per il discorso cotone asciutto, non spaventatevi: se “andate in secca” il cotone sarà comunque un minimo bagnato, e già questo basta a tutelarvi.
Insomma, se a 230°C il cotone asciutto si sbruciacchia, state sicuri che una volta bagnato, usato e arrivato a fine tank, anche con una soglia di 230°C, non strinerete.
Ho provato personalmente, e il TP ha egregiamente frenato l’erogazione, facendomi fare una svapata che manco con la eGo scarica veniva così scarsa.

Per il discorso “soglia da non oltrepassare”, sono numeri decisamente discutibili, e ne sono consapevole, ma volevo comunque darvi dei valori.
Intanto, ricordate che i liquidi full VG richiedono temperature più alte, se invece ci mettete dell’acqua, o non è full VG, il TC è molto più felice e vaporizza anche a temperature più basse.
Dunque in caso di full VG non demoralizzatevi, è normale dover tenere valori di temperatura un po’ più alti.

Inoltre, gli atom con camera più piccina tendono a scaldare di più, quindi la soglia di temperatura va tenuta magari più alta rispetto ad atom con camera grande, se volete svapare decentemente.

Infine, le dual coil scaldano ovviamente di più delle single, e richiedono valori di temperatura più alti.

Queste tre condizioni potrebbero obbligarvi a stare nell’intervallo “da non oltrepassare”, ma molto dipende anche dal setup dell’atom.

Tornando ai valori soglia: quei 240°C – 260°C che ho specificato servono di fatto per pararvi il culo in caso di cotone in secca.
Abbiamo detto che a 230°C il cotone “in secca”, ma ancora umidino, non strina.
Più ci allontaniamo da questo valore, più è facile che in caso di tank vuoto arrivi la strinata.

Sostanzialmente è per questo che ho parlato di 240°C – 260°C, così da avere un valore sicuramente buono per la maggior parte (tutti?) gli atom, ma anche compatibile con una tutela verso le strinate.
Se per qualche ragione il vostro atom richiede quelle temperature, è gioco forza dargliele, ma butterei un occhio al setup della coil, se possibile.

In ogni caso, non oltrepasserei i 270°C.
Da lì in poi mi sento di dire che il TP perda di senso, perchè è una soglia decisamente troppo vicina ai valori di rischio verso acroleina, cotone bruciato ecc.

 

3) QUANTI WATT?

I watt da mettere, se potete regolarli, vanno in base alla coil.
Non c’è molto da dire: si usano le stesse regole delle coil in kanthal, dunque gli atom da tiro di guancia stanno più bassini (12-18 watt) e gli atom da polmonazzi, o i dripper, stanno più alti (20-30-40 watt o anche di più).

Il tutto, ovviamente, in accordo con i discorsi su come fissare la temperatura che vi ho fatto.
Calcolate inoltre che in TC la potenza ha valori che possono anche essere inferiori al variwatt.
Io ad esempio sul Griffin in dual coil ho messo un valore di 28 watt, che è pari a quello del variwatt, ma quando svapo ho il TP che a metà tiro mi scatta e abbassa la potenza a 24 watt, ma anche a 15, eppure la svapata è ottima e corposa allo stesso modo.

 

4) …E IL TCR?

Riguardo al TCR vi ho detto tutto prima, ma ci tenevo a specificare che ogni materiale ha un valore di TCR che può oscillare da un numero a un altro (l’acciaio va da 88 a 100, per esempio) e anche quando non oscilla potete comunque spostarvi di qualche unità in su o in giù per trovare la resa che più vi piace.
Insomma, il TCR è in teoria un valore ben preciso, ma si possono usare piccole correzioni per ottenere il risultato che più ci piace, e magari compensare l’inaccuratezza del circuito.

Ricordate, come ho detto prima, che TCR più bassi del valore standard danno una svapata più “dolce”, e TCR più alti la danno più aggressiva.

Esempio di vita vissuta: ora sto usando, sempre sul Griffin, l’acciaio 316L che è dichiarato dal produttore con un TCR di 100.
Io però lo sto usando a 93, perchè mi garba di più, lo trovo meno “rozzo”.

5) E’ OK CHE IL CIRCUITO MI VADA IN PROTEZIONE?

Questa domanda non ha una vera e propria risposta.
Come vi ho detto prima, è proprio la funzione del TC/TP quella di proteggervi, e non c’è niente di strano nel raggiungere certi valori.
Ovvio che se la protezione scatta dopo mezzo tiro, allora forse è il caso di rivedere qualche settaggio, ma più che altro perchè potreste aver messo una soglia troppo bassa o una potenza troppo alta, e trovo poco sensato far lavorare il circuito per correggere un qualcosa che magari è correggibile a mano.

Se invece ogni tanto, magari alla fine di un tiro lungo 6 secondi, vi scatta il TC/TP, allora direi che è piuttosto normale.

Se infine volete giocare a mantenere una soglia di temperatura costante, è normale e doveroso che il TC scatti.

L’importante è che il TC non vi blocchi la svapata, cioè che non vi tagli la potenza al punto da non riuscire a fare un bel tiro pieno e corposo.
Se siete in questa condizione, bisogna rivedere i valori di watt e gradi, o magari la rigenerazione che avete fatto.
Può anche essere che l’atom non sia adatto al TC, e quindi magari dovrete rinunciare a usare questa funzione su quell’atom.

 

6) COME FARE LA COIL PER IL TC

Questo punto è chiaramente per chi rigenera.
Dunque, di base dovrete fare una coil a spire spaziate, che possibilmente venga interamente investita dal flusso d’aria.

Sono ancora in dubbio se si possano fare le spire unite, nel senso che ad oggi mi risulta che non vadano bene, ma sono molto curioso di provare per vedere se e di quanto il TC si sballa.

Nel caso del nichel è possibile fare una coil twistata con kanthal, per dare un po’ di robustezza al filo.
Il TC si sballerà un pochino, ma è comuque usabile tenendo una soglia di temperatura un po’ più bassa del solito.

https://pp.vk.me/c625421/v625421706/4b087/GrgXOZUSZJg.jpgDopo tutto sto discorso mi sento un po’ come questa vaperessa:
steso

Ok, per il momento direi che è tutto.
E’ stata dura, ma ce l’ho e (forse) ce l’avete fatta 😀
La foto qui sopra è ovviamente per solidarietà (mi sento steso e necessito di riposo 😀 ) e per rinfrancare lo spirito dopo tutta sta lettura.

Spero che lo sforzo (notevole, ve l’assicuro) sia servito, che queste cose vi tornino utili e che ora il TC sia una bestia un po’ meno nera di prima 😉

Infine, volevo ringraziare Yerakon, Kerz, Davide e LordByron77 per avermi aiutato nel capire e imparare varie nozioni sul TC che ho poi riversato in questa bloggata.

Se volete leggere o partecipare a una discussione del forum che per me è stata preziosa , seguite questo link.
Se invece volete leggere quel che avevo già detto riguardo al TCR, trovate tutto qui.

Ora è veramente tutto!

Un saluto,

Mat

 

 

 

 

48 thoughts on “Controlliamo un po’ la temperatura…

  1. Ciao, complimenti per il blog.
    I parametri del trc per il nikel (circa 600) sono da usare solo per coil generate oppure si potrebbe settare il tcr con quel parametro pure per coil vendute pronte, come ad esempio CL NI E.. O… 0,20 ohm ( per non fare pubblicità)
    grazie

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    • Ciao Michele e grazie!
      Il TCR lo puoi usare anche sulle coil prefabbricate, dato che è un parametro legato al materiale.
      Se dichiarano il vero (cioè che sia Ni200 e non qualcos’altro) sei a posto 🙂

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  2. Eccellente ‘excursus’ sugli aspetti del TC. Spiegazioni chiare, esempi figurati ottimi, tips efficaci.
    Il mio Griffin SS316 ha ora trovato la sua beatificazione in TC.
    Grazie Mat!!!

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  3. Pingback: Ancora TC, ancora temperatura, ancora errori | Mat Eric's Reflections

  4. Credo non si possa trovare di meglio nel web. Volevo iniziare a scalare in TC ed aspettavo di capirci di piú , ora direi che il momento è arrivato. Ho trovato diversi fili SS (316, 304, …) . quale consigli? Grazie e complimenti

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    • Ciao RaC! Gentilissimo per i complimenti che mi hai fatto, ti ringrazio veramente 🙂
      E’ abbastanza indifferente, in tutta franchezza, quindi scegli il 304 o il 316L in base a disponibilità e prezzo.

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  5. Ciao, anche questo è un gran bell’articolo.
    Volevo chiederti…io uso acciaio 316L, 26AWG (0.40mm), faccio una dual coil con 8,5 spire su punta da 3, e ottengo una resistenza da 0.3 ohm. Per fare le resistenze uso un’app per android (non so se esiste per ios), si chiama Vape Tool, davvero fantastica e precisa.
    Il punto è che mi piace il TC, principalmente per evitare di steccare…insomma svapo tranquillo 🙂
    Però ho sempre rigenerato in microcoil, quindi spire tutte attaccate, senza mai pormi il problema che potesse non andare bene per il TC. Dici che sbaglio?
    Per il TCR che dici, provo con il valore 88?

    Grazie per aver letto fin qui 🙂

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    • Eccomi Birra!
      Allora, no contact coil per il TC, rischiano di sballare tutto, e per il TCR può andare bene 88, ma calcola che si arriva anche a 105, sempre con il SS316L.
      Mai capito come sia possibile, fatto sta che è così, quindi prova e vedi cosa succede 🙂

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  6. Ciao, complimenti per i tuoi articoli, ho trovato ora questo blog in rete cercando info per il nuovo Atom che preso. Ti spiego:
    Ho una istick PICO 75W con atom Target Pro Tank e una resistenza di base da 0.45 Ohm in ceramica (non so però il metallo usato). Inoltre ho una resistenza di riserva Ni200 da 0.2 Ohm. Come mi consigli di svapare con la mia Istick? Wattage, TC? Con quale temperatura sulla ni200 da 0.2? Attendo fiducioso una risposta perché non so più dove e come cercare per avere risposte! Grazie in anticipo!

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  7. Ciao Mat,
    da qualche tempo svapo in tc con la rx200s ma il taglio repentino dei watt, quando raggiunge la temperatura impostata, è un po fastidioso.
    Mi sapresti consigliare il miglior circuito o box per svapare in TC con ss316?
    Grazie mille

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    • Ciao RaC!
      Beh, il miglior circuito è probabilmente il DNA200, seguito o a pari merito con SX450J, che puoi trovare sulla SX Mini Q Class.
      Parliamo di roba costosa, ma alla fin fine “chi più spende meno spende”, dunque tieni presente che sono eccellenze, e in quanto tali costano.

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  8. Volevo solo complimentami per ora. .credo che non sia possibile spiegare meglio di così, ma è ovvio che siamo di fronte ad una vocazione divina per l insegnamento.

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    • Orco bestia, fino al “vocazione divina per l’insegnamento” non ci ero mai arrivato… un po’ imbarazzato per il complimentone, ma ti ringrazio 🙂
      Sarà orgogliosa la mia mamma che insegna ai bimbi 🙂 🙂
      Grazie ancora, e anzi, visto che mi sento ispirato, scrivo un nuovo pezzo, che ultimamente non ho avuto molto tempo 😉

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  9. Pingback: Le domande dei vapers (con le risposte!) | Mat Eric's Reflections

  10. Ciao, complimenti per l’articolo. Voleco chiederti, io svapo con una resistenza da 1 ohm in acciaio, e la uso in modalità power, a 10 watt. Che temperatura raggiunge la resistenza? Quanto devo aprire i buchetti di areazione dell’amtoizzatore?

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  11. Grazie mille ottimo blog!!!!
    Io ho una wismec presa 75watt. Mi sono comprata alla puff una resistenza da 0.2 e mi hanno detto che potevo usarla solo in controllo di temperatura… l ho impostata a 210 gradi ma il looper mi sembra di sentire gusti strani boh:(

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  12. Ciao ho bisogno di un consiglio. Ho comprato istick pico con melo 3 mini. La coil in dotazione montata è da 0.3 ss. Ho iniziato ad impostare temperatura SS e watt (spimgendo 4volte power) ma dopo 10 sec che tengo premuto per svapare mi esce dalla modalità SS e torna a wattage con parametri di wattaggio diversi e non compare più l’indicazione in alto a destra SS. Ho bloccato la resistenza. Ho anche fatto lock. Ma poi sempre uguale. Mi sai dire come mai? Grazie ciaociao Vero

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      • Sono nuova nel mondo dello svapo ..quindi non conosco bene le dinamiche ..
        La mia sigaretta è così composta: cuboid mini , cubois pro , e gli ho montato un atomizatore BF SS316-1.0 ohm MTL
        Anche se nella scattola c’erano queste cose :
        BF 316 O.5 DL  15 30 W
        NOTCH COIL SS316L 0.25 DL 30.70 W
        QCS COIL
        LVC CLAPTON 1.50 MTL
        Gorgoglia e zampilla .. x gli schizzi ho risolto con il drip tip a spirale..  ma sembra una moka.. ogni due tiri devo togliere il drip tip e asciugare con la punta di un fazzoletto ..  svapo a 13 w.. ma ho provato anche a salire un po ma niente! Che faccio????

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      • Ciao Layla!
        Alla fine ce l’ho fatta ad approvare il commento 😀
        Perdona il ritardo, comunque torniamo a noi.
        Dunque, di base il problema è che il Cubis schizza.
        E’ un problema noto, l’unico modo che si ha per risolvere (più o meno) è caricarlo a più riprese, lasciando il tempo all’aria di uscire.
        Inoltre, appena caricato puoi provare a svapare tenendo la ecig “in alto”, come se stessi bevendo da una bottiglia. In questo modo vaporizzi l’eccesso di liquido nella testina e tutto torna a posto.
        Occhio, devi farlo per qualche tiro, tipo 5 tiri, non molto, sennò rischi che ti arrivi la svapata che sa di bruciato.
        Fammi sapere.

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  13. Fantastica spiegazione di tutta la faccenda… Io purtroppo non ho il controllo in TC… E ho montato una resistenza del tipo “nicr-kanthal” tipo clapton… Resistenza finale 0.6 ohm circa in controllo variwatt fino a 30w massimo… Ho letto che materiali come nichel e titanio vanno usati solo in TC. Vorrei sapere se questo nicr, lega nichel cromo, va usata in TC o sono a posto così…. E poi, dietro al nome commerciale kanthal, che metallo sto usando? Grazie mille… Io ho smesso di fumare da 2 mesi spero di non essere fuori t max per una risposta su questo post! 😉

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    • Ciao Ziogggianni! 😀
      Nome fichissimo con tutte le “g”, pensa te che io ho scritto un post intitolato “mio cugggino mi ha detto che…”, in onore delle “g” multiple 😀

      Tornando a noi, il NiCr, noto anche come “nichrome” (pensa che fantasia…) è un filo resistivo.
      Ha una sua parte di nichel, ma non sufficiente a farlo usare in TC.
      TEORICAMENTE si potrebbe, in pratica lascia stare.

      Il kanthal invece è una lega di FeCrAl, con un 70-80% di ferro, circa il 20-30% di cromo e il 4-8% di alluminio.

      Nel tuo caso la clapton è fatta dai due materiali, e probabilmente il nichrome costituisce il core, mentre il kanthal costituisce il wrap.

      Questo perchè il nichrome, avendo il nichel al posto del ferro come nel kanthal, è molto più reattivo perchè il nichel è un materiale conduttivo e si accende prima.

      Tranquillo che qui sono tutti benvoluti, a parte quelli che spaccano i maroni (e non è proprio il tuo caso 😉 )

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  14. Ciao Mat, innanzitutto complimenti e grazie per la quantità e la qualità delle informazioni che ci fornisci.
    Ti scrivo perchè vorrei togliermi qualche dubbio dato che sono nuovo nel mondo dello svapo.
    Ho comprato da poco un ovale Genus (egrip II). Ultimamente si sta verificando un problema: si spegne all’improvviso senza preavviso per poi riaccendersi automaticamente dopo qualche ora. Comunque oltre a questo, la mia domanda principale riguarda la modalità di svapo con controllo temperatura. Ho montato una coil SS316 attualmente impostata su 18.5w a 240C, settata sul menù apposito. Durante le prime due svapate funziona normalmente, dalla terza in poi a partire dal primo secondo di svapata va in protezione diminuendo drasticamente i watt creando vapore troppo leggero e freddo che non mi soddisfa affatto. Ho notato che svitando e successivamente rimontando l’atomizzatore il problema scompare per un pò di tempo e riprende a funzionare normalmente. Vorrei sapere se tutto questo rientra nella norma o se c’è qualche problema che evita il raffreddamento o altro. Ti ringrazio anticipatamente.

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    • Eccoti! Grazie per aver spostato il tutto, che da pc o cell non mi è possibile farlo.
      Allora, detta così sembrerebbe un problema di raffreddamento o di pescaggio.
      Parliamo sempre dell’atom fornito a corredo?

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  15. Ciao Mat, questa pagina e’ ormmai datata ma spero tu mi possa aiutare. Ho appena preso un “Aster 75W TC” (Eleaf) ma ho solo coil in Kanthal (triton Mini)… che da quanto ho visto non stimi tanto 🙂 potresti indicarmi l’impostazione migliore per questo materiale? e poi, relativamente al mio atomizzatore, che coil mi consigli oltre al kanthal? Perdona l’ignoranza ma ho appena iniziato con questo “mondo” e sono parecchio confuso al momento! grazie e complimenti per le tue spiegazioni!

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    • Ciao Paolo!
      Il kanthal in realtà è un materiale che uso ancora molto e mi è sempre piaciuto, però non si può usare in controllo temperatura.
      Per un triton Mini non saprei che valori di potenza devi usare, ma sono segnati sulla testina, di solito.
      Ma non ho capito: usi le testine preconfezionate, o stai rigenerando?

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