Le domande dei vapers (con le risposte!)

Domande sulle resistenze, domande sui liquidi, domande sugli acquisti.
La potenza da impostare, la batteria da scegliere, diatribe sulla legge di Ohm, liti familiari su quale sia il miglior circuito…è un mondo difficile.

Ho pensato di scrivere qualche risposta alle domande che più frequentemente mi è capitato di leggere.
Cercherò di tenere aggiornata questa pagina, aggiungendo le future domande che mi capiterà di trovare, quindi non ci sarà mai una vera e propria frase conclusiva…ed ecco perchè vi auguro fin da subito una buona lettura, una buona serata e una buona svapata.

Mat


ELENCO DELLE DOMANDE PRESENTI

1) PERCHE’ QUANDO SVAPO SENTO SAPORE DI BRUCIATO?

2) QUANDO DEVO CAMBIARE LA RESISTENZA?

3) QUALI SONO LE COMPOSIZIONI DEI LIQUIDI?

4) POSSO LAVARE LA TESTINA/COIL?
POSSO LAVARE L’ATOMIZZATORE?
COME DEVO FARE SE CAMBIO LIQUIDO NEL TANK?

5) COS’E’ IL TIRO DI GUANCIA? E QUELLO DI POLMONI?

6) A CHE POTENZA DEVO IMPOSTARE IL MIO DISPOSITIVO?

7) COSA CAMBIA SE METTO UNA CERTA POTENZA
ANZICHE’ UN’ALTRA POTENZA?

8) COSA CAMBIA TRA ACCIAIO, NICHEL, KANTHAL, TITANIO?
QUALE DEVO SCEGLIERE?

9) QUANTA NICOTINA DEVO USARE?

10) A COSA SERVONO I VOLT? I WATT? GLI OHM?

11) CHE COS’E’ IL CONTROLLO TEMPERATURA?
PERCHE’ DOVREI USARLO?
E’ UTILE SUL SERIO?

12) COSA DEVO SAPERE SULLE BATTERIE?

13) COME FACCIO A SCEGLIERE I PEZZI DI ECIG GIUSTI PER ME?

14) COME FUNZIONA IL DISCORSO SPIRE E OHM QUANDO RIGENERO?

15) COME FUNZIONA IL SUBOHM?
E’ PER IL TIRO DI POLMONE?
PER ALZARE LA POTENZA DEVO STARE IN SUBOHM?

16) MECCANICO: COSA DEVO SAPERE?

17) CHE COS’E’ LA MODALITA’ “BYPASS”?

18) CHE COS’E’ LA MODALITA’ “PREHEAT”?

19) “NEW COIL/SAME COIL” COSA SIGNIFICA?

20) COME SI FA A RIGENERARE?


PERCHE’ QUANDO SVAPO SENTO

SAPORE DI BRUCIATO?

https://i0.wp.com/www.volcanoecigs.com/media/wysiwyg/BurntCoilTaste_header.jpg

Se la coil sa di bruciato possono esserci quattro ragioni principali:

1) La coil è vecchia e va cambiata

2) La coil non pesca liquido a dovere

3) La potenza è troppo alta

4) La coil non è stata ben inizializzata

Nel primo caso non c’è molto da fare, bisogna sostituirla.
Nel secondo caso può essere il liquido troppo denso, e quindi bisogna aggiungere un po’ di acqua (circa il 5-10%), e nel terzo caso si deve abbassare la potenza.
Riguardo al quarto caso, dipende da quanto si è danneggiata la coil.
“Inizializzare” la coil significa bagnarla a sufficienza quando è nuova, cioè PRIMA di darle corrente.
Va fatto solo quando montate una nuova coil, ma è una cosa importante da fare.
A seconda di quanto si è danneggiata, potete provare a tenerla, oppure dovrete buttarla.

Controllate anche che l’atom sia ben chiuso, che non ci siano fessure da cui passa l’aria, altrimenti il liquido non verrà pescato bene, e si torna al punto n°2.

coil-gore-header-graphic
Alcuni esempi di coil totalmente da buttare.
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Coil della Aspire in differenti momenti di usura, da sinistra a destra.


QUANDO DEVO CAMBIARE LA RESISTENZA?

La resistenza va sostituita quando ha un brutto aspetto nerastro (vedasi foto qui sopra), quando il sapore tende al bruciato (occhio che non sia un problema di pescaggio), quando dalla testina escono sfumature di liquido particolarmente scure, che vi sporcano tutto il resto del liquido nel tank, quando dal tip cadono gocce color petrolio oppure quando notate un drastico calo nella produzione di vapore.
Anche quando la testina gorgoglia potrebbe essere perchè la testina è da buttare, ma attenzione, perchè potrebbe gorgogliare anche se è buona, ma intasata di liquido.
Ad ogni modo, almeno 20-30 ml di liquidi sintetici e almeno 8-10 ml di liquidi “macerati” o “estratti” dovreste riuscire a farli.

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Se il liquido vi cambia colore come nella foto, man mano che svapate,
forse è il caso di dare un occhio a come sta la coil…

QUALI SONO LE COMPOSIZIONI DEI LIQUIDI?

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I liquidi da svapo sono composti da glicole propilenico (PG, abbastanza fluido), glicerolo vegetale (VG, molto denso) e a volte acqua.

Ci sono diverse possibilità di combinazione, abbreviate con la percentuale di ogni componente.
Tipo, una base “70/30” è una base con il 70% di VG e il 30% di PG.
Purtroppo l’ordine delle componenti non è prestabilito, quindi non si può sapere a priori cosa rappresenti il primo numero della miscela.

Ad ogni modo, le possibilità più frequenti sono:

1) 70/30 VG/PG

2) 60/40 VG/PG

3) 50/50 VG/PG

4) 80/20 VG/H2O oppure VG/PG

5) 50/40/10 PG/VG/H2O

6) 90/10 VG/H2O oppure VG/PG

Più VG c’è, più si farà vapore, ma si avrà meno colpo in gola, inoltre la miscela sarà molto viscosa (tipo miele) e sarà difficile da pescare, sia con la siringa, sia per l’atomizzatore.

Più PG c’è, più la miscela sarà liquida, si avrà più colpo in gola, ma se ne perderà in vaporosità, rispetto al VG.

L’acqua infine fluidifica e raffredda, ed è buona cosa se è presente nelle giuste percentuali, specialmente se usate il controllo temperatura.

Le basi “da cloud chasing”, cioè per fare i nuvoloni, sono sempre a maggioranza VG, che arriva serenamente al 90%.

Molti liquidi americani sono su base 70/30 VG/PG, quindi ben nuvolosi, ma non così tanto dense come le basi da cloud.

La 50/50 e la 50/40/10 sono dei buoni compromessi per svapare bene, con una buona vaporosità, ma anche un buon colpo in gola.
Sono ottime per gli atom a tank e per uno svapo classico, senza nuvoloni pazzeschi o colpi in gola da paura.

Ricordate che gli aromi sono veicolati meglio dal PG, quindi una base con tanto VG richiede più aroma, e una base troppo densa farà più fatica ad essere pescata negli atomizzatori a tank, questo porterà l’atom ad alimentarsi male, rimandandovi alla domanda “perchè quando svapo sento sapore di bruciato?”.
Occhio quindi a fare le marmellate “american style”.


POSSO LAVARE LA TESTINA/COIL?

POSSO LAVARE L’ATOMIZZATORE?

COME DEVO FARE SE CAMBIO LIQUIDO NEL TANK?

Il tank è il serbatoio in cui si mette il liquido, la coil o testina è la resistenza che fa vapore, cioè il pezzetto svitabile che buttate quando è ormai usurato.

La testina è lavabile con acqua, ma non consiglio di farlo.
Il lavaggio infatti non aggiunge molto alla vita utile della testina, e al massimo lava via un po’ del liquido che stavate svapando e che è rimasto all’interno della testina, giusto per effettuare un eventuale “reset” del sapore rimasto.
Il prezzo da pagare però è l’attesa che il cotone si asciughi, e a parere mio non ne vale la pena.
Piuttosto, trovo più interessante e utile svapare della base neutra tra un gusto e l’altro, se proprio non sopportate la miscelazione dei gusti, oppure in maniera molto più rude (come faccio io 😀 ) ve ne fregate e finito un gusto, aggiungete un liquido con un altro gusto, sentendoli entrambi per un tot di tiri.
In ogni caso svapare la base neutra NON vi pulisce la resistenza dai residui, ma vi aiuta solo a togliere il sapore del vecchio liquido.

C’è comunque chi lava le testine con varie soluzioni detergenti (acqua e limone, acqua e idrolitina, acqua e citrato ecc), nel tentativo di allungare la vita utile della coil.
Cookie, ti chiamo in causa 😀
E’ un metodo che funziona?
Sì e no, per quanto mi riguarda più no che sì.
Spiego meglio, così deciderete voi che fare.
E’ ovvio che l’idrolitina abbia il potere di dissolvere alcune incrostazioni e di agire in parte meccanicamente grazie alle bollicine, ma è anche vero che quando la coil è incrostata, serve un’azione meccanica ben vigorosa e mirata per fare il grosso del lavoro.
Quindi il metodo di per sè “funziona”, non stiamo parlando di lavare la coil con la farina e il Bostik, il punto è che funzionerà blandamente e solo se la coil è ancora messa bene.

Risultati immaginiUn’immagine un po’ datata, ma efficace.
Se volete cambiare gusto o fare pulizia, lavate con acqua il tank, NON la testina.
Per la testina, è sufficiente svapare base neutra.

COS’E’ IL TIRO DI GUANCIA? E QUELLO DI POLMONI?

Il tiro di guancia è il tiro che si fa con le sigarette.
In pratica è il tiro in cui le guance si contraggono, come quando bevete da una cannuccia, il vapore (o il fumo) viene “immagazzinato” in bocca, e alla fine aprite la bocca, inalate aria e così facendo aspirate anche il vapore, o il fumo.
E’ quindi il tiro in cui il passaggio è: atom -> bocca – bocca -> polmoni

Risultati immaginihttps://i0.wp.com/i.dailymail.co.uk/i/pix/2015/03/04/264F2D0300000578-2979988-image-a-59_1425507670976.jpg
Due famosissimi che stanno tirando di guancia.
Mr. “Wolf Of Wall Street” ha fatto la scelta giusta, il Dottor Casa un po’ meno.

Il tiro di polmoni è invece il tiro “diretto”, quello che alcuni fanno anche con le sigarette, ma che tipicamente si fa con il chiloom e il bong, o quando si fuma la sigaretta tenendola tra le dita e chiudendo le mani “a coppa”.
E’ un tipo di tiro in cui non c’è la “sosta” del vapore in bocca, perchè il vapore, o il fumo, viene sparato direttamente nei polmoni aspirando tramite espansione toracica.

https://i0.wp.com/www.memepile.com/pics/668-o.jpgTipico tiro di polmoni.
Il vapore (fumo in questo caso) non si ferma in bocca, ma va diretto nei polmoni.

Sono due stili diversi, che possono piacere o meno, e quindi dovete scegliere quello che vi garba di più.
Occhio, perchè può succedere di tossire con i primi di polmone, se non siete abituati.


 A CHE POTENZA DEVO IMPOSTARE IL MIO DISPOSITIVO?

Non esiste un valore unico, perchè la potenza giusta va in base alla resistenza che avete sul vostro atom.
Di solito i valori di watt che potete mettere sono scritti sulle testine, se usate atom a testine.
Se invece usate un rigenerabile, vi conviene andare qui:
http://www.steam-engine.org/coil.asp

Dovete inserire i diversi valori del filo che avete usato e del diametro della punta che avete usato, specificare se è una single coil o una dual coil, dargli il valore di resistenza che vi è venuto fuori, e infine nel riquadro a destra, regolare il valore di watt finchè non vi viene un valore di circa 200 – 250 mW / mm2.

Nella foto qui sotto, vi faccio l’esempio di una single coil in acciaio, su punta da 3 mm, con filo da 0.4 mm, 0.5 ohm finali.
Ho alzato la potenza fino a 23 watt, cioè 218 mW/mm2 in questo caso.
Tutto ciò mi ha portato la fiammellina a un bel verde acceso: vuol dire che siamo entro i valori accettabili e vaporizza bene.

potenza massima
Esempio di come scegliere la potenza.
Nel riquadro a destra, indicate dalla freccia e dal cerchio, ci sono la potenza (23 watt) e la fiammellina.
Se la fiammellina è verde, tutto bene.

In ogni caso, ragionate sempre in watt, NON in volt, a meno che il dispositivo sia varivolt.
E già che ci sono, ripeto che non esistono valori assoluti di volt troppo alti, o da non superare, esistono solo valori di watt adeguati a quella coil.


COSA CAMBIA SE METTO UNA CERTA POTENZA

ANZICHE’ UN’ALTRA POTENZA?

Cambia che avrete più o meno vapore, il vapore sarà più o meno caldo, e potreste anche bruciare la coil.
La regola è che ogni coil può andare da un valore di watt minimo a un valore di watt massimo.
Tra il minimo e il massimo potete mettere quel che volete, sapendo che più i watt si alzano, più vapore fate, però il vapore sarà più caldo, consumerete più liquido, più batteria e la coil vi durerà meno.
Inoltre, al variare della potenza, cambierà anche IL GUSTO del vostro liquido.
Le basse potenze favoriscono i gusti delicati e freschi, le alte potenze favoriscono i gusti più avvolgenti e intensi.

Se i watt si alzano troppo, bruciate la coil, vi salta fuori il sapore di bruciato e magari danneggiate la resistenza al punto che dovrete sostituirla.

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Tiro di polmoni: è caratterizzato da nubi abbondanti, come la foto dimostra.

COSA CAMBIA TRA ACCIAIO, NICHEL, KANTHAL, TITANIO?

QUALE DEVO SCEGLIERE?

Le testine, o i fili che usiamo per rigenerare, possono essere fatti con diversi materiali.
I principali sono kanthal, nichrome, nichel (Ni200), acciaio inossidabile (SS304, 316, 316L, 317), titanio (Ti01).

Kanthal e nichrome NON si possono usare con il controllo temperatura, mentre nichel e titanio si possono usare SOLO in modalità controllo temperatura.
L’acciaio si può usare in tutti e due i modi.

Una volta che avete deciso che modalità volete usare, tra kanthal e nichrome cambia la reattività della coil, cioè il tempo che ci mette ad attivarsi.
Il nichrome è un po’ più reattivo del kanthal, e ha una resa aromatica un po’ diversa, secondo me più asciutta.

Tra acciaio e nichel invece, se usate il controllo temperatura, cambia la resa aromatica, secondo me più asciutta nel caso del nichel e più piena con l’acciaio.

Se rigenerate, sappiate che tra kanthal e nichrome non cambia molto, mentre tra nichel e acciaio cambia di molto la durezza del filo.
Il nichel è infatti molto morbido e si deforma facilmente, l’acciaio invece è più rigido e secondo me è più pratico da rigenerare, proprio perchè la coil non prende forme strane.

Il titanio non l’ho usato molto, quindi non mi pronuncio.

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Diversi materiali, diverse testine, diversi colori nelle guarnizioni.

QUANTA NICOTINA DEVO USARE?

Dipende molto da quante sigarette si fumavano, che tipo di sigarette, e per quanti anni.
Inoltre dipende dal tipo di atomizzatore.
Gli atom di polmoni richiedono MENO nicotina degli atom di guancia.
I valori frequentemente usati con gli atom di polmoni sono al massimo fino a 6 mg/ml, mentre i valori frequentemente usati con gli atom di guancia sono al massimo fino a 18 mg/ml, o anche 12 mg/ml.
Insomma, gli atom di polmoni permettono di abbassare il valore di nicotina rispetto agli atom di guancia, perchè ne fanno inalare di più.

Ad ogni modo, questi numeri sono generali e non specifici, quindi vi consiglio di usarli solo come orientamento, per poi provare di persona e trovare il valore più adatto a voi.


A COSA SERVONO I VOLT? I WATT? GLI OHM?

I volt e i watt sono due valori che vi servono per sapere quanto potente è la svapata, cioè quanto denso, corposo e caldo è il vapore che vi arriva.
Gli ohm invece sono una misura della coil che avete montato.

Più watt significano più potenza.
E’ perfettamente normale che all’aumentare dei watt aumentino i volt e viceversa.
Questo perchè i watt, che nella pratica si traducono nella quantità di vapore, sono una conseguenza DIRETTA dei volt.

La formula ci dice che i watt sono il risultato dei volt moltiplicati per i volt (cioè elevati al quadrato) divisi per gli ohm della resistenza.
Più volt quindi significano più watt, e viceversa.

La formula è quindi:

W = V^2 / OHM

Questa formula vi sta dicendo che, per esempio, se date 5 volt a una coil da 1 ohm, otterrete 25 watt.

E’ anche normale che cambiando il valore della coil, cambino i volt necessari a ottenere i watt che avete impostato, e la formula qui sopra vi fa capire il perchè.
Se infatti vogliamo i soliti 25 watt di prima, ma al posto di 1 ohm abbiamo una coil da 0.7 ohm, ovviamente i 5 volt non andranno più bene (saranno troppi) e dovremo modificarli.
Per fortuna i dispositivi variwatt (quelli dove si possono regolare i watt) fanno questa operazione da soli, quindi se lasciate impostata la stessa potenza, ma cambia il valore della coil, ci pensa il circuito a cambiare il valore di volt per adeguarsi ai watt che avete impostato.
Noterete ovviamente che cambieranno i volt sul display.

Riguardo agli ohm invece, c’è da dire che non vi fanno sapere esattamente quanti watt potete impostare.
Insomma, sapendo gli ohm di una resistenza, voi non potete dire con certezza quanti watt serviranno.
Potete andare a intuito, magari ci beccate anche, ma non esiste una relazione esatta tra ohm della coil e watt da impostare.
Questo perchè gli ohm NON VI DICONO quanti watt può sopportare una certa resistenza.
Quello lo potete sapere soltanto in base al tipo di resistenza, cioè dovete conoscere il diametro e la lunghezza del filo usato e il diametro interno della coil.
Insomma, dovete sapere “quanta roba c’è” da scaldare.
Lì allora potete ragionare sui watt.
Tutto il resto è ipotesi, intuito, fortuna, che può funzionare, o anche no.

Quindi, ricapitolando questa domanda un po’ rognosa:

1) I watt sono la potenza e la “botta” che vi darà il vapore.
Se alzate i watt, avrete più vapore e sarà più caldo.

2) I volt sono un po’ la stessa cosa dei watt, perchè se li alzate o li abbassate cambiate la “botta” che vi darà il vapore, però sono più scomodi da gestire.
Questo perchè un piccolo cambiamento del valore di resistenza vi può cambiare di molto il risultato finale.
Con i watt invece ci si regola meglio.

3) Gli ohm sono solo la misura finale della resistenza, ma NON VI DICONO a che potenza potete andare, se sapete solo il valore di ohm e non tutto il resto.
Con un po’ di esperienza si può intuire la potenza da usare con certi valori di ohm, ma non è un sistema affidabile e sicuro.

4) I dispositivi moderni lavorano in watt, ma vi dicono anche quanti volt stanno utilizzando per darvi quei watt.
Altri dispositivi invece usano SOLO i volt, e dovete fare voi il conto per sapere a quanti watt state andando.

https://www.plcforum.it/didattica/MirkoCeronti/Images/0A.jpg
Schema riassuntivo: a sinistra, dall’alto a basso, avete Resistenza, Intensità (corrente), Volt e Potenza (watt).
A seguire le tre formule per calcolare ogni parametro avendo gli altri.

CHE COS’E’ IL CONTROLLO TEMPERATURA?

PERCHE’ DOVREI USARLO?

E’ UTILE SUL SERIO?

Il controllo temperatura è una funzione che hanno certi dispositivi e serve per svapare a una certa temperatura, ma soprattutto per non superare una certa temperatura.

Non è fondamentale usarlo, ma di certo è buona cosa se lo si usa.
E’ utile perchè impostando un valore di temperatura adeguato non si rischia di svapare sostanze tossiche sprigionate dall’eccessivo calore.

Ha due effetti “collaterali” molto interessanti: se ben configurato, permette di avere una resa aromatica anche più nitida del classico filo in kanthal, inoltre ci evita il sapore di bruciato se per sbaglio svapiamo senza liquido, o se la coil si alimenta male.
Va usato con i materiali per controllo temperatura, cioè il nichel, il titanio o l’acciaio.

Ho parlato di controllo temperatura più nel dettaglio in questi tre link:

1) https://svapomateric.wordpress.com/2016/04/22/ancora-tc-ancora-temperatura-ancora-errori/

2) https://svapomateric.wordpress.com/2016/03/31/controlliamo-un-po-la-temperatura/

3) https://svapomateric.wordpress.com/2015/12/22/tcr-troppe-cose-da-ricordare/

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COSA DEVO SAPERE SULLE BATTERIE?

Le batterie sono un pezzo delicato della vostra sigaretta elettronica.

Dovete seguire le solite regole tecniche e di buon senso che si usano di solito, quindi non foratele, non scaldatele, non rompetele ecc.
Più in particolare, se parliamo di batterie 18650, le regole sono poche, semplici e importanti:

1) Comprate batterie di marca famosa, o perlomeno ben recensite da Mooch

2) Comprate batterie ADEGUATE alla potenza che vi servirà

3) Prima scegliete la batteria in base alla potenza, poi in base alla durata che volete

4) Non potete avere batterie che durino tanto e siano tanto potenti: una delle due, non entrambe.

5) E’ importante che la pellicola della batteria sia integra, ma di tutti i punti in cui potrebbe rovinarsi, il più pericoloso è sopra, sul polo positivo.
Per nessuna ragione deve succedere che il corpo batteria metallico vicino al polo positivo si esponga.
Se ci sono problemi gravi sul rivestimento, comprate le pellicole termorestringenti per ripellicolare la batteria.

6) E’ vivamente consigliato caricare le batterie con un caricabatterie esterno di qualità

7) Se il vostro dispositivo richiede due batterie, o tre batterie, TUTTE devono essere uguali tra loro.
Uguali non solo come marca e modello, ma anche come livello di usura, cioè non può essere che una sia nuova e l’altra sia già usata da mesi, tanto per capirci.

8) Se dovete portare in giro le batterie, NON DEVONO esssere sfuse in tasca, in borsa, nello zaino ecc.
Tenetele dentro un qualunque contenitore, o comunque fate in modo che non possano entrare in contatto tra di loro o con oggetti metallici.

Ho parlato di batterie qua e là in svariate bloggate, ma quella dedicata è questa.

La foto qui sotto mostra le batterie raccomandate da Mooch.
Ogni tot le aggiorna, dunque se qui sotto non vedete nulla, vuol dire che è cambiata, ma potete trovare la nuova lista, in qualsiasi momento, qui:

https://www.e-cigarette-forum.com/forum/blog-entry/moochs-recommended-batteries.7593/

https://www.e-cigarette-forum.com/forum/attachments/image-jpeg.600623/


COME FACCIO A SCEGLIERE I PEZZI DI ECIG GIUSTI PER ME?

Una ecig è composta da un dispositivo che eroga corrente, il quale può avere dentro una batteria rimovibile oppure fissa, e da un atomizzatore che fa vapore, in cui mettete il vostro liquido preferito.

E’ molto importante che la combinazione di dispositivo+atom+liquido sia la migliore per voi, se volete godervi lo svapo.

NON ESISTE la ecig migliore di tutte, quindi niente scorciatoia 😉

Per scegliere in modo furbo vi conviene considerare la potenza del dispositivo, il tipo di tiro (polmoni o guancia), le dimensioni di tutta la ecig e la tipologia di batteria, cioè se fissa o rimovibile.
Per il gusto del liquido, andate a sentimento, in base a quello che vi piace mangiare, ed eventualmente leccate il liquido, se ve lo permettono.
Sì, leccatelo con la lingua, magari mettendo una goccina sulla mano, senza fare i luridi, così capirete meglio di che sa 😉
Buttate un occhio all’estetica, ricordatevi del prezzo, e fate la vostra scelta.

In ogni caso ho scritto alcuni “consigli per gli acquisti”.
Nel primo link trovate le versioni lunghe, mentre il secondo link è una specie di riassunto.

1) https://svapomateric.wordpress.com/2016/06/10/guida-agli-acquisti/
2) https://svapomateric.wordpress.com/2016/07/13/buongiorno-vorrei/


COME FUNZIONA IL DISCORSO SPIRE E OHM

QUANDO RIGENERO?

La questione è piuttosto semplice.
Quando si costruisce una coil, si usa un pezzetto di filo.
La LUNGHEZZA di questo pezzetto e il DIAMETRO del filo influenzano di brutto la resa finale della coil.

Bisogna ricordare alcune cose:

1) Più il pezzetto di filo è LUNGO, più il valore di ohm si ALZA.

2) Più il pezzetto di filo è GROSSO, più il valore di ohm si ABBASSA.

3) Più il pezzetto di filo è LUNGO e GROSSO, più potenza potrà sopportare

4) Più il pezzetto di filo è LUNGO e GROSSO, più potenza dovrete dargli per vaporizzare

5) Più coil collegate, più gli ohm si abbassano

6) Più coil collegate, più dovrete dare potenza

Dopo tutto questo parlare di roba lunga e grossa che si alza e si abbassa, considerando che lo svapo è al 90% maschile, sono sicuro che ricorderete bene il concetto 😀 😀

Non dovete però andare in fissa con gli ohm, o cercare di ottenere per forza un certo valore di ohm.
La cosa a cui dovete pensare è invece la quantità di superficie che il filo vi offre.
La superficie aumenta se il filo è più lungo e se il filo è più grosso.

Più spire fate, più la superficie aumenta (perchè usate più filo).
Più aumentate il diametro del supporto su cui avvolgete il filo, più la superficie aumenta a parità di numero di spire (perchè di nuovo, usate più filo).
Più il filo è grosso, più superficie c’è, perchè aumenta il diametro del filo e quindi l’area esterna del filo.

In base a tutto questo discorso, se volete alzare la potenza, dovrete:

1) Usare un filo più grosso
2) Usare maggior lunghezza di filo
3) Fare entrambe le cose

A dimostrazione di questa cosa, vi metto a confronto negli screen qui sotto due coil che ho simulato su steam engine, una da 0.5 ohm e un’altra da 0.65 ohm, ottenuta aumentando il numero di spire.

potenza massima

Questa coil mi permette di arrivare a 23 watt, con 218 mW/mm2 di potenza sulla superficie.

Ora guardate la stessa coil, ma “allungata” di due spire, con gli ohm che ovviamente salgono a 0.65.

watt aumentati

Vedete che qui posso arrivare a 30 watt, con una potenza superficiale praticamente identica?
Questo perchè se ho più superficie, posso (anzi devo) alzare i watt per ottenere lo stesso grado di riscaldamento.
Chiaramente farò più vapore, ma non sarà più caldo, nè rischierò di steccare.

Una volta che avete trovato la lunghezza di filo giusta per le potenze che volete usare, le “spire” vengono da sè: dovrete farne un numero che vi permetta di stare entro i fori dell’aria.
Per ridurre il numero di spire senza accorciare il filo, aumentate il diametro del supporto su cui avvolgete.

Non esistono valori magici o più giusti di altri, esistono solo le configurazioni più adatte all’atom che state usando, e il vostro palato.

Ricordate infine che l’acciaio e il nichel vi danno MENO ohm a parità di lunghezza, ma questo non significa nulla dal punto di vista della svapata, perchè voi dovete badare alla superficie 😉

Qui di seguito una tabella che riassume i principali valori di potenza in base al filo, il numero di spire, e gli ohm conseguenti.
L’ho fatta usando steam-engine, variando i parametri e guardando la casella “heat flux” sulla destra.

tabella-potenze

COME FUNZIONA IL SUBOHM?

E’ PER IL TIRO DI POLMONE?

PER ALZARE LA POTENZA DEVO STARE IN SUBOHM?

Il cosiddetto “subohm” è una sezione dello svapo in cui la coil misura MENO di 1 ohm.
Questo succede perchè si usano fili di diametro più grosso rispetto allo svapo simil sigaretta più rilassato.
Tutto il subohm infatti gira intorno alla produzione di vapore abbondante.

Per ottenere il vapore abbondante servono tre cose:

1) Tanta superificie vaporizzante
2) Tanta aria addosso alla coil
3) Tanta potenza per scaldare l’abbondante superficie

La superficie vaporizzante gagliarda la si ottiene appunto con fili “grossi”, dallo 0.4 mm in su, o con le varie chained, twisted, clapton, juggernaut ecc.
L’aria abbondante la si ottiene con un atom per tiro di polmoni.

https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41lnkUOOeFL.jpgDifferenti diametri di filo.
L’aumento di superficie vaporizzante direi che è palese.

Un filo grosso però, come abbiamo visto nella domanda precedente a questa, comporta un abbassamento degli ohm.
Più il filo è grosso, meno resistenza fa, e quindi il valore di ohm scende, anche sotto all’1.

Questo è il motivo per cui il subohm si fa con atom di polmoni e si scende sotto 1 ohm.

Si può anche notare che quindi non c’è un reale bisogno di “voler scendere” sotto 1 ohm, perchè sarà la naturale conseguenza dell’uso di fili grossi, come gli atom polmonazzi richiedono.
Allo stesso modo, non succede niente di vergognoso se fate due spire in più e vi viene una coil da 1 ohm e rotti: vi basterà alzare la potenza, perchè avrete più superficie disponibile.

Di contro, siccome gli atom di guancia non hanno flussi d’aria tanto grossi, non è il caso di usare fili che scaldano un botto (tipo quelli da subohm), e quindi si scelgono fili più sottili, dallo 0.2 mm fino allo 0.32 mm.
Facendo le solite 6 o 7 spire sulla solita punta da 2.5 mm, inevitabilmente gli ohm si alzeranno (perchè il filo è più sottile), ed ecco che con gli atom di guancia è perfettamente normale trovarsi coil da 1.5 ohm, 2 ohm, o anche 2.5 ohm o più.

ataman.jpg

https://i0.wp.com/www.3fvape.com/71924-thickbox_default/authentic-ijoy-tornado-300w-capable-two-post-rdta-rebuildable-dripping-tank-atomizer-black-5ml-24mm-diameter.jpg
Sopra un Ataman, atom di guancia, sotto un Tornado, atom di polmoni.
Uno sguardo al bocchino: la differenza nel flusso d’aria, e quindi nel raffreddamento, mi pare chiara.

Questo ha portato molti vapers ha pensare che sotto 1 ohm è per tiro di polmoni, e che per alzare la potenza devi scendere sotto 1 ohm.

La realtà è invece che sopra o sotto 1 ohm ci puoi andare con qualunque atom, semplicemente il valore di ohm non è vincolante sul tipo di tiro che si fa, e non vincola nemmeno sulla potenza da utilizzare.

Insomma, è verissimo che un atom da polmonazzi, per essere ben sfruttato, richiede fili grossi CHE QUINDI portano al subohm, ma non è che se stai sopra 1 ohm allora l’atom non va più.
Volendo si potrebbe rigenerare un atom polmonazzo con un filo da 0.32 mm, facendo ventordicimila spire, ottenendo una coil da 1.5 ohm o più, e svapare comunque di polmoni, stando magari a 15 o 18 watt.
Ugualmente, è verissimo che se hai usato un filo grosso e quindi sei sotto 1 ohm allora puoi alzare la potenza, ma NON E’ VERO che se il display ti dice “zero virgola rotti ohm” ALLORA puoi alzare la potenza.

Il caso più eclatante (e pericoloso) che smentisce questo discorso del “abbassa gli ohm così alzi la potenza” è nel caso in cui si sia costruita una coil con un tot di filo, e poi si decida di accorciarlo.
Gli ohm si abbasseranno, ma si dovrà anche abbassare la potenza, altrimenti si friggerà tutto.

FATE ATTENZIONE AI FILI PER CONTROLLO TEMPERATURA, NON SONO SUBOHM:

non illudetevi che siccome sono di molto sotto l’ohm, allora possano essere spinti a ottomila watt.
Ormai dovreste aver capito che è la superficie a farla da padrone, non gli ohm, e infatti il fili per TC sopportano la stessa potenza dei fili in kanthal, a parità di lunghezza e diametro.
Sono solo più conduttivi, ed ecco perchè hanno meno ohm.

Ad ogni modo, nello svapo fatto con testine prefabbricate, è abbastanza vera la regola che sotto 1 ohm si va di polmoni e sopra 1 ohm si va di guancia.
Nel mondo dei rigenerabili è invece tutto più libero e quindi si possono anche sovvertire queste pseudo regole di vita vissuta.

https://i0.wp.com/i.imgur.com/4wRUVAc.jpg


MECCANICO: COSA DEVO SAPERE?

Quando si parla di “meccanico” non ci si sta riferendo, ovviamente, a quel buon uomo che aggiusta le automobili sfasciate.
Si intende invece un dispositivo, cioè un tubo o una box, in cui non c’è circuito tra la batteria e l’atom.
Senza il circuito, la nostra ecig funziona come se fosse una torcia.
Abbiamo quindi una batteria che scarica direttamente nell’atomizzatore, un tasto per attivare, e…basta.
I pv meccanici hanno il loro perchè nel tipo di boccata: poichè l’erogazione non viene forzata a restare costante, come avviene con il circuito, si avrà una sensazione di svapo diversa, data dal costante scaricamento della batteria, e quindi dalla costante diminuzione di potenza, che dà una sensazione più “morbida” e “rotonda”, rispetto all’elettronico che invece rende ogni tiro uguale all’altro.

A COSA STARE ATTENTI?

I meccanici, per il loro essere essenziali (è la forma più semplice di circuito elettrico), richiedono attenzioni, dato che non c’è nulla in grado di proteggerci, come invece succede quando c’è un circuito.

In particolare fate attenzione a questi punti:

1) Batterie: devono essere di qualità, sane, NON SPELLATE e con adeguata scarica in ampere

2) Occhio all’attacco ibrido: se il dispositivo è fatto in modo che l’atom tocchi direttamente sulla batteria, dovete controllare che il pin positivo dell’atom sporga abbastanza dalla filettatura, altrimenti vi va tutto in corto.

hellboyhttps://i0.wp.com/vapebeat.com/wp-content/uploads/2016/04/510-connection-pin-550x329.jpg
Immagine sopra: attacco ibrido su tubo meccanico. Come si può vedere, c’è un buco filettato.
Immagine sotto: pin positivo sporgente (che va bene) nei primi due atom, e pin in linea con la filettatura
(non va bene) nel terzo caso.

3) Armatevi di tester o di qualche aggeggio che vi misuri la carica delle batterie, per controllare periodicamente che la carica non vi vada sotto i 3.3 volt, o i 3 volt al minimo.

https://i0.wp.com/static.casapratica.it/fai-da-te/tecniche-di-fai-da-te/come-usare-il-tester_NG1.jpg
Classico multimetro da casa, più che adatto a misurare la carica delle batterie

4) Usate la legge di Ohm (in questo caso vi serve la formula R = V/I) per calcolare quanto può essere il valore minimo di resistenza che potete fare.
Al posto di “V” mettete 4.2, al posto di “I” mettete il 90% del valore di scarica continua di ampere della batteria.
Tipo, se usate una Sony VTC5, che ha 20 ampere continui, calcolate tutto con 18 ampere.
Questi valori vi danno un certo margine di sicurezza, quindi non sono calcolati per tirare tutto al massimo, ma per stare un pelino più cauti.

https://www.zamplebox.com/content/images/site/battery-safety/mech-mod-safety-resistance-buildchart.png

5) Occhio all’isolatore dell’atom: sto parlando del pezzo di plastica che isola una delle due torrette.
Se infatti volete andare su di potenza, e cioè volete fare coil con pochi ohm, l’isolatore deve reggere.
L’alternativa è non andare su di potenza, e stare tranquilli.
Quindi: o basse potenze, o atom con isolatori buoni.


CHE COS’E’ LA MODALITA’ “BYPASS”?

E’ la modalità che possiamo trovare in alcune battery box circuitate (tipo l’eVic VTC mini, la Pico e altre), e serve per simulare lo svapo in meccanico.
Abbiamo il vantaggio di avere alcune protezioni, ma il tipo di svapata sarà simile a un meccanico.


CHE COS’E’ LA MODALITA’ “PREHEAT”?

Il preheat, a volte chiamato “boost”, è una funzione che serve per scaldare velocemente la resistenza.
E’ l’ideale se usate clapton coil, o comunque resistenze “grosse”, cioè fatte con molti centimetri di filo singolo, oppure fatte con più fili avvolti, intrecciati ecc.

Queste coil infatti potrebbero metterci anche alcuni secondi prima di “diventare rosse”, cioè prima di arrivare alla temperatura ideale per vaporizzare al massimo.

Senza preheat avete due situazioni, entrambe scomode: o impostate la potenza giusta, ma i primi tiri saranno fiacchi, oppure impostate più watt del necessario, e allora i primi tiri saranno perfetti, ma tutti gli altri saranno orrendi.

Con il preheat invece si risolve il problema, perchè vi permette di impostare un secondo valore di potenza, che però funziona solo all’inizio, per un tot di secondi che decidete voi.
Finito questo tempo, la potenza torna al svalore che usate di solito.

In questo modo potete decidere, ad esempio, di svapare a 50 watt, ma di sparare la coil a 80 watt per 2 secondi, che saranno i primi 2 secondi di svapata.
Quindi, se fate un tiro di 5 secondi, avrete in realtà 80 watt per 2 secondi, che poi si abbassano da soli a 50 watt per gli altri 3 secondi.

E’ utile anche in controllo temperatura, se il circuito ve lo permette, perchè così raggiungete rapidamente la temperatura impostata, se è quello che vi interessa.

Qui sotto due schermate di preheat.
Quella a sfondo nero è di Joyetech, quella da computer è del DNA 200.
In entrambi i casi si può settare la potenza e il tempo, che sono i due valori fondamentali per un buon preheat.

https://i0.wp.com/www.joyetech.com/wp-content/uploads/2016/04/eVic-VTC_V5.04.pngpreheat


“NEW COIL/SAME COIL” COSA SIGNIFICA?

https://ebuhar.files.wordpress.com/2015/12/newoldcoil.jpg?w=122&h=432

Questo è il classico messaggio che appare in modalità TC, quando la coil non è stata “bloccata”.
In modalità controllo temperatura si può infatti dire al dispositivo di memorizzare il valore della coil.
E’ un’operazione da fare a coil fredda, cioè a temperatura ambiente, prima di attivarla.
A quel punto viene fuori un lucchetto, a indicare che il valore è “bloccato”.
Rimuovendo l’atomizzatore e riavvitandolo, il valore resterà quello che avevamo bloccato, anche se si cambia atom.

Se invece non abbiamo bloccato il valore e cambiamo atomizzatore, o togliamo e rimettiamo lo stesso atom dopo aver usato la coil, il valore in ohm della resistenza sarà cambiato (è il principio su cui si basa il TC, quindi è ok che succeda).
A quel punto il circuito ci farà la domanda in questione: “new coil / same coil”?
Ci sta chiedendo, di fatto, se la coil è la stessa di prima (e quindi terrà buono il valore iniziale) o se invece è una nuova coil, e deve quindi utilizzare il nuovo valore che legge.

Nella foto che ho messo, si vede che il nuovo valore è 0.40 ohm, quello vecchio 0.27 ohm.
Se la coil è la stessa, ma abbiamo solo svitato e riavvitato l’atom, bisognerà dirgli “same” premendo il tasto “left”, cioè quello per abbassare la potenza.
Se invece è una nuova coil che misura 0.4 ohm da fredda, dovremo dirgli “new” premendo il tasto “destro”, cioè quello per alzare la potenza.
Ogni circuito ha il suo modo per fare questa domanda, e i suoi tasti per dare i comandi, ma bene o male la domanda è sempre questa, e il concetto idem.


COME SI FA A RIGENERARE?

 Questa domanda è più facile da risolvere con un video, che mi attrezzerò per fare.

Intanto vi do una visione generale del discorso, con alcune dritte da seguire.

Se volete iniziare a rigenerare, dovete intanto sapere qual è l’attrezzatura basic, proprio il minimo per fare le cose decentemente.

1) Filo resistivo, che diventerà la vostra resistenza
(ce ne sono diversi, ne parlo dopo)


2) Cotone idrofilo non trattato
(ce ne sono diversi, ne parlo dopo)

cottonbacon-v2-0-by-wick-n-vapefarmacotonefiber-freaksmuji


3) Un paio di forbici da unghie

forbici-unghie


4) Un tronchesino o un tagliaunghie a leva


5) Un set di cacciaviti da gioielliere
(da circa 2 – 2.5 – 3 mm di diametro della punta)

cacciaviti.jpg


6) Pinzette da ciglia


7) Un misuratore di ohm
(anche quello incorporato con il dispositivo, se elettronico e con display)


8) Un minimo di pazienza… (sul serio, non ne serve tanta! 😉 )


Il diametro da scegliere per il filo va in base al tipo di atom, che può essere fatto per potenze più alte o più moderate.
Più potenza significa più vapore.

Empiricamente e con buona approssimazione posso dirvi che il diametro da 0.2 mm fino a 0.32 mm va bene per atom con tiro chiuso e potenze massime nell’ordine dei 15-18 watt, mentre i fili più grossi, dallo 0.4 mm in su, o i fili “esotici”, tipo i clapton, vanno bene per atom con tiro aperto e potenze di utilizzo dai 20 watt in su.

Volendo, potete anche usare fili sottili e “ingrossarli” tramite la cosiddetta “twistatura”, ovvero creando una treccia, magari usando il trapano.

Si tratta semplicemente di prendere uno spezzone di filo, piegarlo a U, fissare i capi al mandrino del trapano, tenere tesa la curvatura della U con un cacciavite e il braccio allungato, oppure fissandosi da qualche parte (una maniglia, un gancio, qualcosa…) e iniziare ad “avvitare”, a bassa velocità per controllare il processo.

Twisted-28-Build-step7.jpg

Dovete assecondare l’accorciamento del filo avvicinandovi via via al supporto che tiene teso il filo, e quando infine si spezzerà e salterà via dal mandrino, avrete fatto.

I gauge non sono una misura di diametro degna del mio rispetto, vista la perversa e discutibile logica che sta alla base di quella misura 😀
Usate i millimetri che sono belli, comodi e razionali.

Qui di seguito la tabella per convertire i gauge in mm, dato che taluni produttori di fili resistivi dichiarano la misura in AWG (american wire gauge) anzichè in mm, con mio notevole disappunto.
Ho messo in evidenza i valori più usati.

tabella awg edit.png

Il numero di spire da fare non è una scelta fatta a casaccio: deve essere un numero in grado di coprirvi più spazio possibile, cercando di stare il più dentro possibile alla larghezza del foro dell’aria.

Se la coil “esce” dalla larghezza del foro, c’è il rischio che alcune parti non siano investite e avvolte dall’aria, e che quindi si scaldino di più.
La coil infatti è bene che riceva tutta l’aria possibile, e non è il massimo se alcuni punti sono fuori dal flusso dell’aria.

Nella foto di sinistra la coil è tutto sommato entro il foro dell’aria, mentre nella foto di destra decisamente no.

Il diametro interno della resistenza va anch’esso in funzione dell’atom.

Un diametro più grande permette di farci stare più filo senza uscire dal foro dell’aria, ma richiede anche più cotone, che potrebbe diventare troppo rispetto allo spazio che c’è.

Una maggiore quantità di cotone si traduce in maggiore quantità di liquido pescato, e questo può causare allagamenti, se la potenza usata non è sufficiente.

I diametri più usati sono il 2 mm e il 2.5 mm per atom a tiro chiuso, e dal 2.5 mm fino al 3.5 mm per gli atom con tiro più arioso.

In pratica il diametro interno della resistenza (cioè la punta del cacciavite, per intenderci) deve essere abbastanza grande da permettere di contenere una quantità adeguata di cotone, ma non troppo grande da causare un allagamento.

Più la potenza si alza, più cotone serve.

Fissate bene le viti, senza ovviamente stringerle proprio a morte.
La coil non deve spostarsi o traballare, se provate a tirarla dolcemente come per estrarla dai fori.
Insomma, deve essere ben salda.

Ricordatevi che dopo aver fatto un’attivazione, cioè aver acceso a secco la coil, è bene dare una controllata alle viti ed eventualmente una stretta.
A volte infatti, per effetto del calore, può succedere che la coil si sposti da sotto la vite, e questo non va bene, perchè poi la corrente passa un po’ da schifo e vi escono letture di ohm tutte balorde.

Occhio a controllare l’accensione: le spire devono accendersi tutte omogeneamente, dal centro della vostra resistenza fin verso l’esterno.

dry-burn1

Se avete messo PIU’ coil, devono accendersi omogeneamente, ma anche contemporaneamente e devono essere tutte il più possibili UGUALI.
Dovrebbero essere proprio identiche, a dirla tutta, ma un briciolino minimo di tolleranza ci può stare, anche se vi sto parlando di centesimi di ohm.

dual coil caterpillar.jpg
Ricordate inoltre che due resistenze uguali in parallelo danno un valore finale di ohm DIMEZZATO rispetto al valore della singola coil.
Tipo, se avete fatto la prima coil da 0.6 ohm, mettendo la seconda coil vi dovrete aspettare 0.3 ohm.
Se la prima è da 1.4 ohm, tutte e due devono darvi 0.7 ohm, e via così.

Se anzichè 0.3 ohm ottenete 0.28 oppure 0.32 ohm, va abbastanza bene lo stesso, ma già sapete che le due coil non sono uguali, e questa è una cosa da evitare.

Se svapate in controllo temperatura (TC), un errore del genere non è affatto bello.

In TC infatti serve molta precisione nel caso delle coil multiple.
Inoltre, se svapate in TC, NON DOVETE attivare le coil, per evitare che si sviluppino ossidi pericolosi sul filo metallico.

I più esperti avranno da obiettare a questa regola generale, ma meglio una regola cautelativa, anzichè una regola più dettagliata che può dare adito a dubbi 😉

La resistenza, in ogni caso, non deve MAI toccare la campana metallica esterna, cioè quella che “racchiude” l’area di rigenerazione e si collega poi al bocchino, o tip.
Se entra in contatto, va in corto, che non è niente di orrendo, ma vi manderà circa a zero il valore di ohm e ovviamente non potrete svapare, dovrete riaprire tutto e insomma, è uno scazzo.

Una volta che avete attivato e avete verificato che tutto funziona, potete tagliare le eccedenze che vanno oltre la vite di fissaggio usando il tagliaunghie o il tronchesino.

Ah, occhio a non pungervi con il filo per rigenerare: non è pericoloso o chissà che, solo che vi fa tirare santi e madonne per qualche secondo, a volte qualche minuto, e non è una bella cosa 😀
Succede soprattutto nella fase appena descritta, cioè quando dovete tagliare le eccedenze.
Loro sono lì, bel belle, che sporgono magari di 1 mm.
Voi andate per sollevare l’eccedenza così da poterla tagliare meglio e zac!, scatta la puntura.

Occhio anche a non scottarvi con le coil appena attivate: quello fa molto più male e molti più danni 😉

COTONE

Il cotone non deve essere troppo strozzato dentro la coil, nè troppo “lento”.
Insomma, una volta che avete fatto il vostro rotolino di cotone da inserire, deve essere abbastanza grosso da rimanere ragionevolmente in sede e non scorrere via se lo tirate leggermente a sinistra e a destra, ma non deve essere così tanto grosso da incastrarsi dentro alla coil e rimanere intoppato e inchiodato.

Deve insomma potersi spostare di 1-2 mm a sinistra e destra, se lo tirate per i lembi, ma deve poi fermarsi e non scorrere.

Il concetto di base è che il cotone deve aderire bene alla parete interna della coil, senza però essere così obeso da bloccarsi, altrimenti se sta messo così da asciutto, figuratevi quando poi si gonfierà da bagnato…che liquido volete che passi, in quelle condizioni? 😉

Ci sono tanti tipi di cotone, più o meno costosi, più o meno facili da usare.
L’importante è che non sia cotone trattato con sbiancanti ottici, nè profumato o alterato in alcun modo.

Ok lo sbiancamento a ossigeno (tipico dei cotoni da farmacia, per capirci), ok il cotone muji, ok anche il rayon dei tamponi interni tipo gli O.B., e ovviamente ok tutti i cotoni “da svapo”, tipo il Fiber Freaks, il Cotton Bacon, il Kendo ecc.
Provateli e vedete.
Quelli “da svapo” sono sicuramente adatti, ma non abbiate il pregiudizio che SOLO quelli commercializzati per la ecig siano quelli adatti.

Ricordate, come detto anche prima, di bagnare il cotone prima di attivare, e occhio a non sporcare il cotone in fase di rigenerazione, quindi se possibile lavatevi le mani e tenete il cotone isolato dall’ambiente circostante (una bustina di plastica andrà benissimo).

L’unica eccezione a questo punto è nel caso in cui stiate testando la coil in TC.

In questo caso non dovete bagnare il cotone, bensì dovete far leggere la resistenza con un tocco velocissimo sul tasto di fire (quel che basta a far leggere la resistenza), assicurarvi che il circuito abbia memorizzato il valore, se necessario bloccare il valore con la funzione “lucchetto”, impostare circa 220°C, impostare una potenza adeguata alla coil e quindi attivare.
Sì, il cotone è asciutto, è potenzialmente infiammabile, ma se il TC funziona, bloccherà tutto e voi vedrete al massimo un filino di fumo venire su, che nemmeno dà puzza di bruciato al cotone.

Se invece il TC fallisce, per le più diverse ragioni (errore vostro, errore del circuito ecc) il cotone annerirà e infine si infiammerà, oppure prenderà fuoco subito.
Tenetevi a debita distanza e provate.
D’altra parte, meglio che il TC fallisca mentre lo testate, anzichè fallire mentre state svapando, no? 😉

cottone fiammato.jpg

ATTIVAZIONE E…SVAPO!

A questo punto, se avete lavorato bene, avrete la vostra coil che si accende omogeneamente, con un valore di ohm plausibile (verificabile su http://www.steam-engine.org, sezione “coil wrapping” ), con il cotone nè eccessivo, nè scarso, posizionato bene, con le codine che assorbono…e quindi è ora di attivare 😀

Si tratta solo di impostare una potenza un po’ più bassa di quella che userete, e premere come se doveste svapare.
Tenete l’atom a distanza dal viso, perchè i primi schizzi e lapilli potrebbero finirvi in faccia o negli occhi, ed è brutto assai.

Mentre premete, soffiate sulla coil, così da raffreddare e simulare la svapata.
Fatelo per 4-5 volte, o anche di più, e ogni volta per qualche secondo.
Come se svapaste, insomma.
Ricordate di bagnare di liquido dopo ogni attivazione, per evitare che vada tutto in secca.

Controllate che in questa fase non ci siano annerimenti precoci del cotone, o addirittura sfiammate.

attivazione.jpg

Se tutto funziona e annusando la coil dopo aver attivato non sentite odori strani, e anzi riconoscete il profumo del liquido, potete ragionevolmente richiudere tutto, caricare il liquido e ripartire a fare nebbia da guerriglia 😀

perfect coil.jpg

61 thoughts on “Le domande dei vapers (con le risposte!)

  1. Wow!!!!!
    Semplicemente…
    Si parla sempre più spesso e solo di TC, dry burn, hot spot, nuvoloni, ecc, ma tanti si affacciano allo svapo ogni giorno e trovo che rinnovare spiegazioni “base” così chiare sia di aiuto per molti.

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  2. ottimo vademecum, ti chiedo solo un paio di precisazioni se puoi
    1) sul lavaggio delle testine cosa ne pensi dell’ammollo nell’idrolitina, dicono che essendo composta dagli stessi sali dei disincrostatori per macchine da caffè funzioni bene, io ci ho provato ma non ho capito se è servito realmente ad aumentarne la durata
    2) dalle tue spiegazioni dettagliate sugli ohm non riesco ancora a capire perchè le coil “subohm” vengano utilizzate in atom per tiro di polmone mentre le coil con valore di ohm più alto per il tiro di guancia
    grazie e continua così!

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      • Very coil! 😉 Tutto migliorato a partire dalle immagini molto esplicite 🙂 Battute a parte, grazie al confronto tra le 2 coil su steam engine ho finalmente capito il discorso sulla superficie che è fondamentale, ho sempre sentito solo parlare di ohm come discriminante per la potenza utilizzabile e c’era qualcosa che non mi tornava, grazie davvero.
        ora la domanda è il rapporto mV/mm^2 deve sempre rimanere “sul verde” o si possono spingere i W fino all’arancio/rosso senza pericoli per la salute?
        sulle batterie invece mi sento di dare un consiglio a tutti quelli che usano le 18650 a dei wattaggi normali, le LG HG2 sono inesauribili, ne ho anche di marche più blasonate ma non c’è confronto sulla durata.
        sull’idrolitina concordo, anche a me non è sembrata un’idea geniale (oltre al gusto di vichy che rimane per 200 tiri), ma chi è Cookie ?

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      • Eh, ieri ho pubblicato giusto per rendere fruibili i contenuti, ma di solito butto sempre dentro delle foto per rendere la lettura più piacevole…mi pare di esserci riuscito 😀
        Riguardo ai mW/mm2, puoi anche andare in zona rossa, ma è raro andare oltre i 350 mW/mm2, anche se il discorso a questo punto si fa interessante, perchè come ho scritto, dipende molto da sistema di wicking.
        Se l’atom pesca bene, ma bene bene, con un cotone bello cicciotto e ben posizionato, c’è un raffreddamento dato dal liquido fresco che scongiura eventuali rogne.
        Io però ho notato che con gli atom di polmone è dura arrivare anche solo a 300 mW/mm2, quindi diciamo che dal verde/arancio in su so cazzi tuoi 😀
        Il Cookie è un mio amico, che è famoso per le sue bloggate, e che per primo ho sentito diffondere l’idea dell’idrolitina, che ripeto, chimicamente funziona, ma secondo me non ne vale la pena.

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      • ok, visto che grazie ai tuoi spiegoni mi sto addentrando decisamente meglio nella materia ma sulle rigenerabili sono cmq agli inizi, ti faccio ancora una domanda più “privata” sul mio primo RBA che sta per arrivare, il kayfun 5 (clone SXK eh! non sono paperone), secondo te qual è il setting più appropriato per un tiro di guancia non troppo chiuso e con il massimo di resa aromatica? Per il momento ho dei fili da 24, 27 e 28 GA (se tu l’avessi pubblicato un po’ prima sto post era meglio 😉 Lo so che non c’è la formula magica ma è un po’ “de gustibus”, io provo a fare un po’ di configurazioni simulate con steam (con l’occhio sempre puntato sui mV/mm2) ma magari puoi darmi qualche dritta prima.
        ciao e grazie

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      • LOL, è sempre e sarà sempre troppo tardi quando pubblico qualcosa 😀
        A parte gli scherzi, hai fili da 24, 27 e 28 GA, che per noi pensanti in sistema metrico (dio ti ringrazio per questo 😀 ) corrispondono a 0.5 mm, 0.36 mm e 0.32 mm.
        Non ho ancora provato il Kay 5 per conto mio, ho solo fatto qualche tiro, ma mi risulta che possa arrivare a una buonissima ariosità, praticamente da tiro di polmoni moderato.
        Direi che se usi lo 0.36, e mi fai 6 spire su punta da 2.5 mm, a spire separate, oppure se twisti lo 0.32 e fai sempre 6 spire su punta da 2.5 mm, dovresti già avere un buon setup.
        Io preferisco sempre le spire separate, ma se vai su fili grossi puoi anche permetterti una contact coil, tenendo la potenza un po’ più bassa 😉

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      • Ma il kay 5 ti è piaciuto? per un tiro di guancia arioso lo consiglieresti? è da una settimana che aspetto e l’impazienza aumenta…
        cmq se ho ben capito il 24 GA (0,51 mm per gli inguaribili metrici 🙂 lo posso anche buttare (ma tanto era omaggio nel kit del piccolo sbobinatore) oppure usarlo per una contact coil, mentre lo 0.32 è meglio usarlo in twist (è complicato intrecciare?)
        Un’ultima cosa visto che devo fare un ordine pensavo di prendere anche un filo in SS316, che diametro mi consigli?
        grazie di tutto

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      • Ma no, perchè poverino, lo 0.5 è un ottimo filo! Chiaro, è da usi un po’ più spinti, ma nulla ti vieta di usarlo sul Kay 5 in contact come dici tu, ti spari 7 spire su punta da 2.5 mm, alzi i watt e penso che il Kay ci stia dietro.
        Sì, mi è piaciuto per quel poco che l’ho provato, la firma di Svoemesto si sente nella boccata, riesce sempre a dare una resa quel filino asciutta che piace.
        Lo 0.32 lo puoi usare normale o twistato.
        Twistarlo non è difficile, ti serve un trapano però, sennò diventi stronzo e socialmente sgradevole 😀
        SS316 puoi prendere uno 0.25 mm e uno 0.39 o 0.40, così sei a posto su tutta la linea 😉

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      • per la cronaca e per dare un seguito al discorso coil su Kayfun 5: ieri mi è arrivato, la prima cosa che ho capito è di essere un niubbo totale, aprendo la bobina di filo si è srotolato tutto e volevo piangere, dopodichè ho buttato via mezzo metro di filo in prove di avvolgimenti molto creativi finchè è venuta fuori una resistenza che lontanamente poteva assomigliare a quelle viste su youtube, finisco la coil, setto i W con la guida di steam (sui 300 mV/mm2) e qui capisco la seconda cosa, il kay 5 è a prova di niubbo! setup perfetto al primo colpo, niente allagamenti (anche grazie alla regolazione del flusso di liqudo), niente stecche, vapore e aroma da sballo, regolando l’aria abbastanza chiusa il tiro di guancia (per i miei gusti) è perfetto, non capisco chi acquista il kit m2L per strozzare il foro dell’aria sotto la coil…in sostanza non ho molti termini di paragone con altri atom simili (a parte il tfv4 micro che però non è rigenerabile ed è cmq qualche gradino sotto in tutto) ma questo, anche grazie ai tuoi “tutorial”, mi ha davvero stupito. Ciao a tutti e svapamos!

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      • Ciao Mirko!
        Mezzo metro è niente, direi che hai imparato in fretta 😀
        Riguardo alla bobina sì, sono maledette, se si srotolano diventi stronzo per riavvolgerle senza che facciano cappi, nodi ecc, però si può fare.
        Ad ogni modo…BELLA!! 😀
        Anche tu sei nel club dei rigeneratori folli 😀 😀
        Il Kayfun sì, è l’atom “di livello” ottimo per iniziare, perchè in qualche modo lo si fa funzionare, e almeno dà quella soddisfazione iniziale utilissima per continuare.
        Mi raccomando: occhio che le spire siano o tutte staccate, o tutte attaccate. Accensione omogenea, cotone NON troppo pressato dentro la coil, nè troppo lasco, e rispetta la potenza su superficie.
        Immagino che ora tutti i miei discorsi astrusi acquisiscano quel “qualcosa” di pratico, adesso che finalmente puoi guardare la tua coil, no? 😉
        Fammi sapere come va avanti, e per ogni dubbio scrivi pure 🙂

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      • ciao a tutti! con il Kay direi che procede abbastanza bene, adesso ho fatto una coil con il 27 ga, 8 spire (che per il momento non riesco ancora a distanziare tutte alla stesso modo) su punta da 3 e misurandola prima di mettere il cotone mi segnava 1,2 ohm circa, dopo 1,4 ohm è normale? cmq stando sui 25 w ha un ottimo aroma, gli unici “problemi” sono che il vapore è un po’ secco (bisogna mettere il cotone più corto?) e dopo circa 15 ml di liquido mi sembra che non si alimenti più molto bene nel senso che gorgoglia e ogni tanto sputa. giocando con l’aria e l’alimentazione del liquido migliora ma non molto.
        sto pensando di prendere il tilemahos perchè da quel che leggo produce un vapore più grasso che è quel che cerco, o c’è il modo di farlo anche con il kay5 ?

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      • ciao Mat! grazie per la dritta, ci avevo fatto un pensierino al Phenomenon ma ho letto che i cloni fanno la pipì, poi come facilità di rigenerazione a vedere il deck mi sembra un po’ più ostico del tilemahos v2 plus, o no? cmq 22 $ per il tile + 14 per il fenomeno (versione lite) non mi sembrano nemmeno eccessivi 😉
        oggi mi lancio nella prima rigenerazione con il SS316 e provo il kay5 in TC, poi vi aggiorno sui risultati 🙂

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      • Molto bene, fammi sapere!
        A titolo informativo, tre tra i migliori atom di guancia sono Vampire, Ataman e Phenomenon.
        Costano tutti e tre una fucilata se li compri originali, cloni trovi quello che trovi, e il Vampire non penso esista clone, ma cerca di spenderci qualche soldo in più anche sui cloni, se hanno un buon rating 😉

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    • Bella Gianni!
      Grazie mille, ho cercato di semplificare a volte eccessivamente (dire che i volt sono come i watt mi è costato tantissimo 😀 ) e altre volte troppo poco, ma insomma, direi che sono risposte abbastanza rapide per i tempi che l’uomo moderno vuole, no?

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  3. Pingback: Le domande dei vapers (con le risposte!) — Mat Eric’s Reflections – svapoecig

      • Grazie a te!
        Per ora va sicuramente bene cosí, anche se mi piacerebbe che proseguissi sul tema del “facciamo la resistenza”
        Tieni conto che sono un neofita che ha bruciato un po’ le tappe: svapo da febbraio 2016 (da quando ho abbandonato il tabacco) e sono ai primi esperimenti di rigenerazione. A questi però, purtroppo, ho poco tempo da dedicare.
        A tal proposito, per iniziare a rigenerare, quale atom di polmoni consiglieresti?
        Sono tentato dal Griffin 25 e ora ho un UD goliath v2 e un ottimo protank 4..

        Spero di non essere andato OT.

        Grazie, ciao

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      • No, figurati!
        Il discorso resistenze è da tanto che vorrei portarlo avanti, ma non so bene come gestirlo, cosa dire, cosa non convince, perchè è un mondo fatto di dettagli, principalmente.
        Prova a dirmi che dubbi hai, o cosa vorresti sapere, e vedo di farmi ispirare 😉
        Come atom di polmoni, aspetta il Griffin 25 plus, oppure il Tornado Mini o l’Aromamizer Supreme sono buonissime soluzioni 🙂

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  4. Grazie, Mat!
    Come al solito, velocissimo e centratissimo!
    Mi spiego meglio, data la vastità dell’argomento, mi piacerebbe ad es. una guida (anche spannometrica) che riassuma un po’ la filosofia della rigenerazione (cotone, cavi, atom, strumenti necessari, ecc)..
    Un dubbio che ho, invece, è relativo a quanto attivare (ovvero quanti watt dare) delle Clapton che ho acquistato precostituite che hanno 0.8 ohm di valore.. facendo il calcolo con wire wizard, date le 5 spire, il diametro di 3mm, i 26Ga di kernel e i 30ga wrap mi da come “Heat flux per Watt 1.73 mW/mm²”. Cosa devo fare con quel valore?
    Immagino di dover dividere 200 per 1.73 e il risultato è 115 circa che dovrebbe corrispondere ai watt necessari per attivarla.. È corretto il mio calcolo?
    Se così fosse, ovviamente non avrei nessuna intenzione di spingere la mia ipv5 così in là perché credo sia un po’una cagata (scusa il francesismo!) e cestinerei le coil.
    In poche parole anche per le Clapton vale la regola dei 200-400 mW/mm²?
    Ciao e grazie ancora!

    Ps: il tornado cui fai riferimento è il nano o la versione RDTA?

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      • Allora, è una bella domanda in effetti.
        Ho fatto un po’ di prove, perchè in tutta onestà non ho mai calcolato l’heat flux per le clapton, ma sono sempre andato a occhio, guardando i tempi di attivazione da asciutte.
        Ad ogni modo, puoi usare 180 come heat flux, il che comunque richiede un bel po’ di watt.
        D’altra parte 5 spire su punta da 3 mm di clapton con anima di 0.4, ci sta che siano un bel bestione da scaldare, anche perchè 0.8 ohm sono parecchi su una clapton, quindi i numeri quadrano abbastanza.
        Fai così: lasciala su, e prova con 40 watt.
        Capisci subito se bastano o se sono fiacchi.
        Fammi sapere, che sono curioso 🙂

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  5. Pingback: Materic/Ignoranz – Hexohm v3.0, le “rognose grintose” e la dura legge di Georg | Mat Eric's Reflections

  6. Posso affermare che sei una persona splendida. Non è facile trovare delle figure cosi’ preparate e riuscire a far comprendere anche a noi comuni mortali il mondo dello svapo. Complimenti amico mio continua cosi’, Materico il supereroe che ci meritiamo e di cui abbiamo bisogno.

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    • LOL, grazie Mario, troppo buono!
      Supereroe no, c’è gente molto più preparata di me, tipo buona parte degli utenti “anziani” di Esigarettaportal.
      Apprezzo però lo spirito con cui lo dici, e continuerò a scrivere 😉
      Ogni commento come il tuo mi gratifica e mi spinge a continuare 🙂

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  7. Ciao Mat! Avendo trovato qualche offerta, ho seguito ( almeno in parte) i tuoi consigli ed ho acquistato il Griffin plus, il tornado nano e il tornado RDTA. per ora ho cominciato a spippolare solo con il Griffin e il tornado RDTA ho rigenerato il Griffin con kanthal da 0,4mm 9 spire da 3mm (0,53ohm) e va che è una bellezza. rigenerazione molto semplice (anche per un neofita come me) e ottima resa sui 30w: niente perdite, buona quantità di nebbia e ottimo aroma.
    il tornado invece mi ha dato un grosso problema in fase di lavorazione delle coil che, tra l’altro, sono le Clapton di cui parlavo sopra.. infilo la brugola nel foro dell’aria, monto l’atom sull’ohmometro o sulla box e le letture vanno dagli 0,02 ai 5,4ohm oppure le box restituiscono scritte come ‘short’ o ‘low resistance’.
    insomma corto circuito e impossibile da sistemare, perché è impossibile dare corrente.. togliendo la brugola e avvitando il camino (credo si chiami così) invece la lettura diventa abbastanza stabile, ma a quel punto non c’è spazio per lavorare con le pinze in ceramica. Ho letto su esigarettaportal che ti è successo lo stesso, come hai risolto?
    Spero non buttando il tornado..
    Grazie, Ciao!

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    • Ciao Lele!
      Perdona il ritardo, ho avuto rogne con internet, ad ogni modo sono qui più o meno operativo 🙂
      Dunque, sì, su ESP avevo chiesto se c’era un modo, e in effetti…non c’è.
      L’unica è usare una pinza ceramica a punte lunghe, e lavorare con la campana avvitata, che è un’immensa rottura di coglioni.
      Ti ripagherà in resa, ma è l’unica via, oppure devi mettere le coil, avvitare la campana, attivare, sistemare alla bell’e meglio con le pinze, quindi svitare la campana, rimettere la brugola, sistemare di fino (ma senza attivare, ovviamente, quindi solo usando la forza delle dita), riavvitare la campana e via così.
      Quando ti impratichisci, nel giro di una attivazione e con l’aiuto della pinza ceramica fai tutto.
      Non demordere 😉

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      • Ciao Mat! nell’attesa ho fatto un po’ di prove e con una pinza in ceramica e tanta pazienza sono riuscito a sistemare più o meno bene le coil.
        Il risultato è una dual Clapton da 0.45 ohm che va da paura! ho provato a spingere l’attivazione fino a 75w, ma poi ho optato per 45w che sembrano essere la soluzione migliore per resa aromatica e vapore (che è talmente tanto da farmi ricordare la fog machine delle discoteche degli anni 90)..
        Hai ragione quando dici che la resa è molto buona, nonostante sia proprio necessario impratichirsi per riuscire a rigenerarlo senza smarronarsi.
        Anyway, su tutti e tre gli atom (Griffin plus, tornado nano e tornado RDTA) mi capita spesso che coli un pochino di liquido dall’airflow. Ciò potrebbe essere semplice condensa?
        Oppure sbaglio qlcs nella rigenerazione o potrebbe essere dovuto ad una scarsa attivazione delle coil (wattaggio troppo basso)? Sono tutti e tre in dual, i primi due con cavi semplici 26 wga (kanthal e nichrome) e di norma uso liquidi 50/50.
        Tra l’altro, la condensa tende a ridursi nel caso liquidi più densi (ad es. 70vg/30pg) o rimane costante?
        Grazie mille Mat delle spiegazioni e soprattutto degli incoraggiamenti! Alla fine è merito dei tuoi articoli, se ho iniziato a rigenerare..

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      • Oh bene, sono felice che tutto ti funzioni!
        Beh, spero che il mondo dei rigenerabili ti piaccia, di certo a me ha affascinato molto, avevo solo bisogno della “spintarella” e quindi applico lo stesso principio agli altri.
        Alcuni sono responsivi, altri no…tu sei responsivo 😀
        Per le perdite, controlla che il cotone sia messo bene, ma dipende anche da quanto sono queste perdite.

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  8. Ciao 🙂
    Una domanda sulle clapton coils: ho di recente acquistato un atom Smok micro Tfv4, sul quale è possibile montare testine con res da 0.25 ohm a 1,8 ohm: tra queste ho una testina “rca” con su preintallata una clapton da 0.62 ohm (4 spire) che ho provato (tra l’altro è dotata di uno “small air flow” inseribile nel foro dell’aria sotto la coil, per restringerne la portata…) x curiosità, ma sinceramente continuo a preferire un tiro piu’ chiuso e aromatico,,per cui mi domandavo SE e COME fosse possibile “trasformare” questa testina rca in una testina “flavor” con res da almeno 1,2/1.3 ohm (abbandonando probabilmente il filo clapton, ingombrante, a favore credo di un kanthal piu’ fino e con piu’ spire…).
    Che ne pensi?
    Grazie, Roberto

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    • Ciao Roberto!
      Il clapton è un filo fatto per usi spinti, fuori discussione usarlo con tiro di guancia, a meno di creare un mini clapton con fili sottili 🙂 (compito peraltro fattibile, ingrato ma fattibile 😀 )
      Usa il riduttore di flusso, prendi un filo da 0.25 mm, o ancora meglio da 0.32 mm, e vai sereno 😉

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      • …E infatti avevo acquistato questo atom con a corredo questa testina da 0.62 proprio per provare il tiro di polmone: e devo dire che tira..! Tira cosi’ tanto che penso ci vogliano 4 polmoni per res piu’ basse…! Eppoi il consumo di liquido…
        Ecco perche’ con questa rca voglio tirare su gli ohm (almeno a 1,2/1,3 ohm) : infatti a corredo ho anche una testina da 1,8 ohm, clapton, che gia’ mi pare un tantino spinta (tant’è che sopra c’è scritto addirittura: 15-30w !…ed io che pensavo di mandarla invece a 8-12 w, 13 al max ! ), e lo voglio fare senza usare le clapton. Semmai, volendo appunto alzare gli ohm alla prox rigenerazione, xche’ dici “o ancora meglio da 0.32 mm” ? Teoricamente, se devo alzare gli ohm, a parita’ di spire dovrei riuscirci meglio con il filo da 0.25…..Svelami l’arcàno 🙂

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      • Perchè torniamo al solito discorso: l’idea non è alzare gli ohm, ma giocare con la superficie, che di conseguenza altera gli ohm.
        Un filo da 0.25 è ottimo, ancora meglio uno 0.2 a quel punto, però riduci di molto la superficie.
        Ciò significa che a 8-12 watt aumenterà la reattività, vero, ma di contro sei limitato, e potrai stare di fatto SOLO su quelle potenze.
        Con uno 0.32 puoi permetterti quel minimo di tolleranza in più, potendo andare magari da 10 watt fino a 18, un po’ a tuo piacimento.

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      • Ah, ecco… mi mancava il concetto di superficie…E, a pensarci, se la superficie fosse maggiore, mi vien da pensare
        che forse ne benefici anche l’aroma x via della maggiore superficie che tocca il cotone… Ok, vado a comprare questo 0.30/ 0.32 ( e che sia SS 316 L, che a quanto leggo,mi pare il materiale adatto). Grazie. 🙂

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      • No, aspetta, se vuoi andare in controllo temperatura va bene il SS316, ma se vuoi andare in power puoi comunque usarlo, ma a quel punto va bene anche il kanthal.
        Ricorda che il SS ha resistività circa dimezzata rispetto al kanthal, quindi a pari lunghezza hai la metà degli ohm, circa.
        Riguardo all’aroma, c’è maggiore superficie e questo ti dà più vapore, ma per l’aroma devi giocare con i watt 😉

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  9. Credo proprio che mi servisse proprio una “spintarella” ;-), dato che il mondo dei rigenerabili mi piace tantissimo..
    le perdite che ho sono principalmente delle goccioline che si formano sulla ghiera dell’airflow (soprattutto nella parte chiusa, dato che di norma lo tengo per metà aperto) e sulla parte alta della box vicino alla base dell’atom. le trovo soprattutto dopo la ricarica (che effettuo ad aria chiusa) e quando lo riprendo dalla sua custodia dopo i periodi di inutilizzo (cioè quando riapro l’airflow). La quantità non è enorme, per intendersi, a volte si forma una specie di bolla sulla parte aperta dall’airflow, ma abbastanza da essere fastidioso..
    Grazie mille, Ciao!

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    • Ok, allora, intanto controlla gli oring, eventualmente cambiali.
      Poi sistema bene il cotone, e provvedi a dare una sciacquata generale alla prossima rigenerazione.
      Io ho risolto un problema del genere girando a testa in giù il Griffin prima di aprire il flusso del liquido e l’aria.
      Prova e fammi sapere 😉

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  12. Ottima spiegazione come tuo fare.

    Volevo farti qualche domanda visto che non ci sono opzioni mess privati scrivo qui.
    Ho preso un ijoy limitess 24 per fare assaggi liquidi,(non saperdo come altro fare) in dotazione sono uscite delle clapton valore 0,19 ohom insieme e devo spingerle a minimo 30w,ti chiedevo cosa posso montare come coil per avere qualcosa di soft (credo che si capisca cosa intendo)

    Altra cosa ho preparato delle basi con varie perc di nic (4 9 12 per usarle in vari atom)attaccando alle boccette etichette con valore di nic ora queste sono andate via come posso fare per capire la loro nic(devo buttare tutto?)
    Mi puoi rispondere anche in privato e poi cancelli il post.

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  14. Ciao! Ho acquistato delle Clapton in Kanthal da 0.85 ohm 26/32 gauge 6 spire su punta da 2.5. Ora ciò che mi chiedo sono 2 cose:
    1) Sono adatte per un tiro di guancia arioso (Nixon di Gas Mods) o andrebbero meglio su un Ammit 25 single coil?
    2) A quanti W vanno utilizzate per rientrare nei famosi 200\300 mW\mm2?

    Perchè utilizzando Vape tool pro su android, mi dice che il range di utilizzo parte dai 34W ma.. SteamEngine in simulazione della coil mi dice che hanno un HeatFlux di 1,57 mW\mm2 … il che necessiterebbe di 127W circa per arrivare a 200 mW\mm2. Dimmi se sbaglio qualcosa!

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    • Ciao Luca, e perdona il ritardo nel risponderti, ma ho avuto problemi con il sito 😦
      Allora, secondo me sono decisamente eccessive per un tiro di guancia arioso, andrebbero sicuramente meglio su un Ammit 25.
      Calcola che per il tiro di guancia ci sono le coil complesse, ma sono fatte con fili più sottili proprio affinchè sia tutto riproporzionato.
      Per quanto riguarda l’heat flux lascia perdere, sulle coil complesse si sballa tutto.
      Per avere un valore plausibile puoi usare semplicemente l’heat flux del core (cioè l’anima, ovvero in questo caso il 26 gauge) e vedere cosa esce.
      Così a naso, 6 spire di 0.4 mm (che è il 26 ga) su punta da 3 si attestano su 20-25 watt, ma anche 34 ci può stare.
      Lascia perdere SteamEngine in questo senso, almeno finchè non riuscirò a capire meglio come calcola le complex.

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