Discorsi molto Facebook – Il controllo temperatura che serva e che funzioni

(Tempo di lettura: circa 30 minuti)

Questo sul controllo temperatura è il secondo “discorso molto Facebook”, dopo quello sulla “spinta”.

Dunque, vediamo.
Il controllo temperatura funziona.
Il controllo temperatura è utile e gustoso.
Il controllo temperatura ha un nome orrendo ed è pignolo peggio di un ingegnere tedesco.

Quindi, il controllo temperatura viene schifato da chi non lo ha capito, cioè il 90% dei vapers (numero a caso, ma mi sa che ci sono vicino).

Da quel che leggo nel social network della grande F bianca e blu, il controllo temperatura (abbreviato in TC) non solo è poco usato, ma viene pure deriso e non è assolutamente stato capito.
Di male in peggio: oltre al danno, la beffa.
Perlomeno nei gruppi di svapo italiani.

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Come vedete da questi due screen, c’erano in quel momento almeno 63 persone a pensarla così, con altri che acclamavano, e altri ancora che lamentavano zero vapore, che in realtà è un sintomo di cattiva configurazione (ve ne parlerò dopo).

Tanto per togliere eventuali dubbi, il sondaggino fatto un quarto d’ora dopo aveva portato a 48 utilizzatori di power mode (elettronico o meccanico) e 4 utilizzatori di TC, per un rapporto tra utenti TC e utenti variwatt di 1:12.
Per ogni vaper che usava il temp control, ce n’erano DODICI che non lo usavano.

Sono screen che ho fatto a fine settembre 2016, ma adesso non è molto diverso.

A quanto pare c’è un problema, se una nuova tecnologia utile e comoda viene usata così poco.

Qui proverò a spiegarvi come funziona, saltando tutte le spiegazioni teoriche, che tanto le ho già scritte in passato e probabilmente nessuno o quasi le ha lette.



COSA COMPRARE, COME FUNZIONA

Dunque, svapare in controllo si può fare solo con i dispositivi a circuito, che abbiano questa funzione.
Bene o male ormai moltissimi dispositivi ce l’hanno, e si può trovare sia su tubi elettronici, sia su box elettroniche.
Se quindi adorate i meccanici e usate solo quelli, potete già smettere di leggere.

Il temp control si basa tutto sulla lettura degli ohm della resistenza, e se la gioca sui centesimi di ohm.

I migliori circuiti per il TC sono gli Evolv DNA (60 – 75 – 200 – 250), i circuiti YiHi SX di fascia alta (quelli sulle box SX Mini) e i circuiti Dicodes.
Tutta roba costosa, anche se ogni tanto si becca qualche offerta di sottocosto brutale nei soliti siti dumper che conosciamo tutti.

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Stando più sul commerciale e quindi meno costoso, ci sono sempre gli YiHi di fascia media, che mantengono comunque un’ottima qualità per lo svapo in temp control (tipo i circuiti dell’iPV6X o dell’iPV8), e anche i circuiti eLeaf e Joyetech non vanno male, per quanto un po’ approssimativi.
La loro onesta figura però la fanno ugualmente.

Non mi pronuncio su Vaporesso, perchè non so come vadano, idem per Smok.
Sigelei invece è proprio da evitare, per quanto riguarda il temp control.

Il controllo temperatura, o TC, o temperature control, è una funzione che AGGIUNGE la regolazione dei gradi centigradi a quella dei watt, permettendo quindi di regolare SIA la potenza in watt, SIA la temperatura in gradi.
Alcuni rudimentali sistemi TC non permettono di regolare i watt, che vengono sparati al massimo e poi abbassati in funzione della temperatura, ma non ve li spiegherò perchè non c’è molto da dire: in quel caso si imposta la temperatura e basta, alzandola per avere uno svapo più potente, abbassandola per averlo più delicato.

Se invece potete regolare sia i watt, sia i gradi, dovete pensare al valore in gradi centigradi come a una SOGLIA.
Immaginatelo come un confine, un recinto, entro cui avverrà la vostra svapata.
Il recinto mica dovete spostarlo più e più volte, dico bene?
Decidete dove finisce il vostro giardino, mettete i paletti, tirate la rete e il recinto rimane lì.
Ugualmente il valore di temperatura che scegliete per una certa resistenza.
Lo modificherete solo se cambierete significativamente i watt a cui svapate.

Questo secondo me è il primo punto che non è stato capito.
In controllo temperatura voi non avete i gradi che PRENDONO IL POSTO dei watt, ma avete i gradi che AFFIANCANO i watt, e non rompono neanche tanto le balle.

Quindi come funziona?
Funziona che voi scegliete una temperatura DI MASSIMA, cioè decidete quale sarà il massimo valore di temperatura che volete far raggiungere alla vostra resistenza, e lo impostate.
Vi dico già che quasi tutte le coil lavorano tra i 180°C e i 270°C, ma la maggior parte delle volte si sta tra i 200°C e i 260°C.

Diciamo che scegliete 230°C, un valore tipico, che va bene per molte coil.

A questo punto succede che SE la vostra coil supererà i 230°C, il circuito ridurrà la potenza finchè la coil non tornerà a 230°C.
Non andrà più giù di 230°C, perchè è il valore che voi gli avete fissato, e il circuito non può diminuire a caso, quindi rimarrà sul minimo valore che sicuramente va bene, cioè quei 230°C che voi gli avete detto.
Ripeto, SE la coil ci arriverà.

Se invece la coil non arriverà a 230°C, perchè magari a pieno regime arriva al massimo a 220°C, allora il controllo non vi abbasserà mai la potenza, e voi svaperete come se fosse un normalissimo variwatt, o power mode (che è la stessa cosa).

Niente di difficile, fin qui.

La vera domanda è:
PERCHE’ USARE IL TEMP CONTROL?

Ci sono varie risposte.

La prima: perchè la svapata è più godereccia.

In TC infatti si può svapare sempre ai valori di watt che garantiscono la migliore svapata.

La svapata è costante, nel senso che se per caso la resistenza sta andando su valori di temperatura malsani, il circuito regola i watt per sistemare tutto.
E’ una specie di pilota automatico di emergenza per quando qualcosa va storto.

Se tipo state svapando un certo liquido (diciamo un fruttato) che secondo voi rende bene ad esempio a 35 watt, e avete scoperto che a 35 watt si raggiungono i 232°C con quella certa coil, voi potete mettere 235°C di soglia, giusto per stare un po’ larghi, e sapete che finchè è tutto ok, avete i vostri 35 watt, e appena la temperatura sale (perchè magari fate un tiro più lungo, o il cotone pesca peggio) il circuito ridurrà i watt e voi avrete SEMPRE la stessa resa aromatica.
E’ una figata, no? 😉

Di quanto ridurrà i watt?
Dipende da quanto grave è la situazione.
Il temp control può abbassarvi di uno o due watt, come può anche tagliarvi l’erogazione di brutto, portandola a 3 watt, o a 1, da 35 che ne avevate.
Dipende da che situazione rileva.
Nella schermata qui di seguito, si può vedere che il circuito ci sta dicendo chiaro e tondo “oh zio, la coil è secca, non c’è liquido“.

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Un altro vantaggio c’è quando magari l’alimentazione dell’atom non è proprio perfettissima, perchè magari abbiamo messo il cotone sbagliato di mezzo millimetro, e ogni tot tiri arriva quella puntina di svapata secca.
Ecco, il TC vi evita queste situazioni.
Quindi questi due casi riguardano il gusto della svapata.

Altro motivo può essere la protezione dalle steccate, causate dai più diversi motivi.
Atom mal progettati, dimenticanze varie (vi dimenticate di ricaricare, di aprire i fori del liquido, di controllare il livello nel tank ecc), rigenerazioni non perfette…tanti motivi vi possono portare alla steccata, anche quando vi auto proclamate “bravi rigeneratori”.

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Tipica “posizione del penitente” che si assume quando si fa una svapata a secco dal dripper.
Magari a ottomila watt in meccanico perchè “il meccanico spinge un sacco zio”

Al terzo posto, il motivo più snobbato di tutti, ma che ha forse la maggiore importanza: le sostanze nocive che il surriscaldamento sprigiona.

Glicole e glicerolo, se surriscaldati, sviluppano molecole tossiche (formaldeide, acetaldeide, acroleina ecc).
Si parla di valori di temperatura alti, intorno ai 290°C, ma in variwatt è possibile raggiungerli.
In TC no, se impostate una temperatura furba, cioè entro i 270°C.
Qui sotto, potete ammirare a sinistra l’olio fresco e sano, appena versato, e a destra l’olio cotto (non fatelo mai, che poi buttate via anche il wok).
Quella melma marroncina a destra è praticamente acroleina pura.
La stessa che si sviluppa quando il VG si cuoce, sopra i 290°C.
No bello, che dite?

Infine, un motivo “collaterale” per usare il controllo temperatura, è lo sfruttamento del TC per testare la validità di un atom o di un certo filo.
Potreste scoprire che l’atom dei vostri sogni in realtà alimenta male, o che il filo di una certa azienda non è fatto del materiale che dichiarano.



USARE IL TC – RIGENERARE IN TC

Materiale necessario:

  • Filo per TC se rigenerate, testine per TC se le comprate già fatte
  • Atomizzatore preferibilmente single coil se rigenerate
  • Cotone idrofilo per il test, se rigenerate
  • Dispositivo che abbia la modalità TC (ma dai? 😀 )

I “fili da TC” più usati sono il Ni200, il Ti01, il NiFe e il SS, cioè Nichel, Titanio, Nichel-Ferro (tra cui il Resistherm) e l’acciaio inossidabile.

Il Nichrome NON E’ un filo per controllo temperatura, il Kanthal nemmeno.

Procuratevi uno di questi fili da TC, tenendo presente che solo il NiFe e il SS possono essere usati anche in power mode.

Ni200 e Ti01 vanno invece SOLO in TC.

Se usate le testine, vi basta metterla su e impostare un valore di temperatura compreso tra i 200°C e i 270°C, e un valore di potenza adeguato, di solito specificato sulla testina stessa.
Vi spiego comunque dopo come regolare watt e gradi.

Se invece rigenerate dovete tenere presente alcune cose:

  • Le spire devono essere separate
  • Si possono usare i fili complessi (complex wires) tipo i clapton
  • La single coil è molto più facile da gestire
  • Si può usare anche la dual coil, ma le resistenze devono essere identiche
  • I bassi valori di ohm diminuiscono la precisione del controllo temperatura
  • La presenza di acqua nel liquido da svapo aiuta il controllo temperatura
  • L’atomizzatore deve essere fatto con buoni materiali
  • Meno pezzi ci sono nel pin positivo, meglio è

Alcune spiegazioni a questi punti:

Spire separate significa che non potete fare le “contact coil”, a volte chiamate microcoil, cioè quelle con tutte le spire saldate.

Nelle immagini a seguire, a sinistra sono spire unite, o contact coil, o erroneamente microcoil (che non vanno bene per il temp control) e a destra spire separate (che vanno bene):

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Discorso dual coil: non è che in TC non si possano usare le dual coil, semplicemente è un po’ una rottura farle andare.
Quando dico che le due resistenze in dual coil devono essere identiche, intendo dire che devono avere lo stesso numero di spire, lo stesso diametro, lo stesso materiale e anche LA STESSA DISTANZA DALLE TORRETTE.

Se fate due coil da 6 spire l’una, su punta da 3, tutte e due in SS316L, ma una la mettete a 5 mm dalle torrette e l’altra invece è a 1 mm dalle torrette, NON saranno uguali, perchè ci sarà una diversa lunghezza di filo tra una e l’altra.

Consiglio: per essere sicuri che siano uguali, montate la prima, date un click sul tasto di fire e guardate che valore di ohm vi legge.
Quando metterete la seconda coil, il valore finale dovrà essere la metà del valore che vi ha letto con la prima coil.
Più si sposta dalla metà, più siete fuori strada.
Se, ad esempio, la prima coil vi viene da 0.58 ohm, dopo aver montato la seconda dovrebbe leggervi 0.29 ohm.
Se la prima vi viene da 1.05, tutte e due devono andare a 0.52 o 0.53 ohm, e via così.

Discorso pin positivo e qualità dell’atom:  come vi ho detto prima, il TC si basa interamente sulla variazione del valore di ohm della resistenza.
Qui mi fermo, e non vi dirò nè il come nè il perchè.
Sappiate solo che con un filo da TC è PERFETTAMENTE NORMALE vedere il valore di ohm della coil che aumenta, anche sensibilmente, ed è questa variazione che viene “convertita” in gradi centigradi.
Il TC non ha alcun termometro all’interno, non misura direttamente la temperatura, ma la calcola e la deduce basandosi sulla variazione di ohm della coil.

Se quindi avete una coil in acciaio da 0.5 ohm e appena dopo aver svapato è passata a 0.7 ohm, tutto bene.
Lasciatela raffreddare e vedrete che tornerà a 0.5 ohm.
Idem per il Ni200, il Ti01 ecc.

Capite quindi che l’atom DEVE essere conduttivo, e quindi deve avere MENO pezzi possibili che formano il pin positivo e l’attacco 510.
Atomizzatori fatti di metallo scarso, con il pin a molla, o con millemila pezzettini che collegano il 510 alla coil, non vanno bene.

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Pin a molla, non va bene per il TC.
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Gli atom che invece hanno il pin positivo placcato oro, bello largo ecc, con le torrette ben salde, i grani o le viti che serrano bene, con precisione ecc, senza che il filo ci balli dentro, sono ottimi candidati.

(Qui di fianco, il pin positivo E’ la torretta, e questa soluzione è molto conduttiva)

Insomma, senza darvi tutti i dettagli: gli atom ben costruiti vanno bene, quelli di merda, o con troppi pezzi tra pin e coil non vanno bene.

Per quanto riguarda invece i valori di ohm, ecco, qui arrivano i cazzi, se siete dei nuvolari (nel senso che fate nuvole, non nel senso che siete come Tazio).
Il TC infatti lavora meglio se c’è una buona differenza di ohm tra il filo a freddo e il filo scaldato.
Con i fili grossi (sopra lo 0.4 mm) questa differenza rischia di non essere granchè, e quindi il TC potrebbe risultare impreciso.
In linea di massima, le coil con bassi valori di ohm, rischiano di essere gestite con meno precisione rispetto a quelle con valori di ohm alti.
Ovviamente “alto” e “basso” è sempre relativo al materiale.
Tipo, con il Ni200 scordatevi di fare coil da 1 ohm, arriverete a 0.25 ohm a farla grande.
Con l’acciaio invece è fattibilissimo andare a 1 ohm e superarlo anche.

A tal proposito, guardate qui la bella tabellina riassuntiva che ha fatto Michele Fino (lo ringrazio molto per il prezioso lavoro), in cui si confrontano diversi fili a diversi diametri, tutti quanti però in configurazione “6 spire su punta da 3”.
Guardate come cambia il valore di ohm, il valore di “TC Precision” (cioè la precisione data dalla differenza dei valori di ohm) e ovviamente la reattività della coil:

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(Articolo completo qui: http://vapit.it/pillole-sul-vaping-controllo-di-temperatura-e-tc-precision/)

Se guardiamo ad esempio il SS316L, si vede bene che passando dal filo da 0.3 mm a quello da 0.5 mm, la precisione scende a quasi un terzo.
Si vede bene inoltre che pur essendo il Ni200 un materiale che varia molto il proprio valore di ohm, risulta meno preciso del SS316L in questo tipo di coil.

Il resto lo fa il circuito: quelli buoni magari riescono comunque a gestirvi una coil con bassa TC precision, mentre i circuiti più andanti magari si incasinano un po’.

Consiglio finale: se volete andare di cloud, con fili da 0.5 mm, sceglietevi un materiale con buona TC precision.

Piccola parentesi: ora sto usando un filo da 0.5 mm in SS316L, per un esorbitante valore di ohm di 0.29 ohm.
La TC precision che ho fa schifo, ma il DNA 200 riesce comunque a gestirmelo.
Botta di culo mista a ottimo circuito, quindi anche con TC precision bassa si può svapare, ma non vi consiglio di sfidare la tecnologia.

Sempre a proposito dei materiali: occhio al Ni200 se siete allergici al nichel, e tenete presente che il Ni200 è un materiale molto morbido, rispetto al kanthal, tipo che si deforma facilmente.
Occhio anche al Ti01 perchè è un po’ rognoso da spiralizzare (tende a srotolarsi).

Per entrambi questi materiali, NON FATE DRY BURN e NON USATELI IN POWER MODE.

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CONSIGLI OPERATIVI PER FARE LE COIL

Se dovete rigenerare, state attenti a questi punti:

  • Distanziate bene le spire, senza esagerare.
  • Fate stare la coil il più possibile entro il flusso d’aria
  • Attenzione alle viti o ai grani, devono essere ben serrati
  • In caso di dual coil, di nuovo: occhio alla lunghezza delle gambine
  • Ricordate che la lettura degli ohm va fatta a coil FREDDA
  • Fate sempre una prova di dry cotton se non siete sicuri
  • Usate steam-engine.org per valutare i parametri giusti

Spiegazione degli ultimi tre punti: il TC si fa tutti i suoi conti assumendo che il valore di ohm iniziale sia alla temperatura di 20°C.
Questo significa che la prima lettura in assoluto che il circuito effettua deve avvenire a coil fredda.
Alcuni circuiti, tipo i soliti YiHi SX, DNA, e Dicodes permettono di compensare la temperatura ambientale, se questa si discosta dai 20°C.
Il DNA si arrangia lui a farlo, SX e Dicodes richiedono l’inserimento manuale.

In ogni caso, circuito fichissimo o meno, non effettuate dry burn, se avete poi in mente di far leggere la coil al circuito.
Vale a dire che se fate dry burn della coil con un tab da rigenerazione, poi svitate l’atom e lo mettete sul dispositivo, è GARANTITO che il TC non vi funzionerà.

Il TC funziona a patto che la prima lettura sia fatta a coil fredda, e questo è quanto.
Se invece effettuate il dry burn sullo stesso circuito che poi userete, allora sarà tutto ok, ma comunque vi sconsiglio di arroventare il filo.
E’ sbagliato farlo in kanthal, lo è ancora di più con Ni200, Ti01 ed SS316L.

Vale la stessa regola se magari il vostro amico sta svapando e voi volete provare in TC il suo atom sulla vostra box.
Se glielo togliete di bocca che stava ancora svapando e lo montate da voi, garantito che andrà tutto sballato e sparerà a temperatura PIU’ ALTA di quella da voi impostata (oltre a venire odiati dal vostro amico che stava svapando in santa pace 😀 )

L’unica via in questi casi è aspettare che l’atom si raffreddi, oppure si dovrebbe far fare una lettura a freddo a tutti i dispositivi che poi useranno quell’atom, così da avere in memoria il valore di ohm a freddo.

Infine, alcune box permettono di correggere il valore in ohm della coil, quindi potete usare anche quella strada, se sapete qual è il valore di ohm della coil fredda.

Può inoltre succedere che svitando l’atom in uso e montando un nuovo atom, o rimontando lo stesso, il display vi chieda se è una nuova coil, o se è la stessa coil.

La schermata è grossomodo così:

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Vi sta di fatto chiedendo se la coil che rileva dopo che avete montato l’atom è sempre la vecchia coil che stavate usando prima, o se invece gli state montando un atom con una coil che NON è la stessa di prima.

Nell’immagine a sinistra, lui rileva che la nuova lettura è di 0.40 ohm, ma quella vecchia, prima che voi svitaste l’atom, era di 0.27 ohm.
Quindi?
E’ la stessa coil che ha un valore di ohm diverso, o è proprio un’altra coil?
Per rispondere, dovete premere a sinistra o a destra, oppure su e giù, come vi chiede l’immagine di destra.
Dipende dal circuito, comunque si tratta sempre di premere i tasti di regolazione della potenza.

Un modo per ovviare a questa domanda è quello di “bloccare” il valore di resistenza.
E’ una funzione che certi circuiti hanno, e che in pratica dice al circuito di tenere sempre quel certo valore di ohm che avete bloccato.
Può essere utile se il dispositivo ha letture ballerine, ma ci starei attento, perchè in quel caso significa che qualcosa non va.
Nel DNA è sconsigliato bloccare la coil, perchè il circuito applica continuamente una correzione della lettura in funzione della temperatura ambientale.
Può andare bene se la lettura è instabile, ma torniamo a quanto detto poco fa.

Ad ogni modo, quando bloccate il valore, vi compare un lucchetto di fianco al valore in ohm

 

lucchetto


Per quanto riguarda la prova del dry cotton, vi serve per controllare che sia tutto ok.
Si basa sul fatto che il cotone idrofilo (quindi anche il muji) inizia a tostarsi e brunirsi a 220°C, con un colore nocciola pallido, e diventa praticamente bruciato a 280°C.

Quindi, dopo aver fatto la vostra coil, averla montata e averla fatta leggere a freddo, potete prendere un pezzetto di cotone idrofilo di quello per le ferite (o un pezzo di muji), lo arrotolate e lo inserite nella coil come fareste di solito, lasciandolo asciutto.
Quindi impostate i watt che volete, impostate 220°C, o anche 230°C, e premete il fire.
Se tutto funziona a modo, vedrete al massimo un filino di fumo, ma l’erogazione verrà subito bloccata e il display vi dirà che siete in protezione.
Ripetendo la prova a 240-260-280°C, avrete il cotone sempre più scuro.

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Se invece già a 220°C annerite malamente il cotone, o addirittura vi prende fuoco, saprete già che sarà meglio smontare tutto e capire dov’è il problema.

Questa prova è utile nel caso in cui non siate sicuri di quel che avete fatto, oppure quando cambiate qualcosa (atom, marca del filo, circuito ecc).
Io ad esempio l’ho effettuato ultimamente quando ho provato l’SS316L di Coil Master, oppure quando ho testato il Griffin 25 in dual coil, per controllare che tutto girasse bene.
Sempre con questo test scoprii all’epoca che la Sigelei 213 era disastrosa in TC, e con questo stesso test è venuto fuori che anche la Fuchai Plus è disastrosa in TC (grazie Salvatore per la prova).

Occhio, è importante che sia cotone idrofilo, e non rayon o altri materiali “da svapo”, perchè queste temperature di annerimento valgono per il cotone idrofilo.

Infine, l’uso di steam-engine.org (o equivalente calcolatore) è importante per capire quanti watt dare alla coil, quanto è la vostra TC Precision (sempre meglio stare sopra i 300) ed eventualmente che reattività aspettarvi.

Badate in particolare all’heat flux, che deve stare diciamo tra i 200 mW/mm2 e i 250 mW/mm2, al massimo fino a 300 mW/mm2, ma di questo ve ne parlerò tra poco.

COME IMPOSTARE IL CIRCUITO

Come vi ho detto prima, se nel vostro circuito potete regolare solo i gradi, ragionate come se fossero watt.
Scegliete il materiale della coil dal menu, e regolate i gradi: più gradi vi danno una svapata più ricca, meno gradi ve la danno più fiacca.

Invece, nei controlli temperatura più “evoluti”, potrete regolare una o due cose facoltative, e altre due fondamentali.

Facoltative:

  • TCR
  • TFR

Fondamentali:

  • I watt
  • I gradi

TCR e TFR sono due modalità “alternative”, rispetto al menu dei materiali preimpostato nel circuito.
Quello preimpostato è il menu da cui scegliete Ni, Ti, SS (sono questi tre, di solito).

Il TCR è invece un coefficiente, cioè un numero che dovrete inserire, ed è SPECIFICO per ogni materiale che volete usare.
Ad esempio, il Ni200 ha un TCR di circa 0.00609, mentre il SS316L è di circa 0.00088.
I circuiti Joyetech eliminano alcuni zeri, quindi il Ni200 diventa 0609 e il SS316L diventa 0088, ma è sempre lo stesso discorso.

La tabella qui di seguito riporta il TCR abbastanza giusto dei principali materiali, in formato Joyetech:

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Questa modalità vi permette di utilizzare qualunque materiale abbia un coefficiente adatto a funzionare in controllo temperatura.
Potete anche usarlo per “regolare finemente” la gestione di un certo materiale, se per caso la gestione del menu nativo non vi convince.

Occhio che più il TCR sale di valore rispetto a quello nativo, più la svapata sarà calda e aggressiva, perchè di fatto state falsando tutta la gestione della temperatura.
Tipo, se per il Ni200 anzichè 0.00609 mettete 0.00809 vi troverete che a 200°C vi sparerà di brutto.

Il TFR invece è composto da più valori, è una specie di TCR multiplo, per così dire.
Sono di solito cinque valori, sempre nel formato X.XXXXX, e sono i coefficienti di quel materiale a cinque temperature diverse, di solito 100°-150°-200°-250°-300°C.

Alcuni circuiti, tipo il DNA, permettono di importare questa tabella di valori (che si può scaricare da steam-engine.org) all’interno del circuito.
Altri invece richiedono l’inserimento manuale nei cinque campi che il menu offre.

Concettualmente ha la stessa funzione del TCR, ma è più preciso perchè ha più punti per allinearsi.

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Immagine

Menu TCR e grafico TFR
(Fonte della foto TCR: http://www.esigblog.com/nife-tcr/)

 

Passiamo invece alle due cose fondamentali, cioè watt e temperatura.

Il valore in watt è il solito che usate su quella certa resistenza, e qui ci si riallaccia a steam-engine.org, al valore di heat flux ecc.
Il valore in gradi lo scoprite un po’ andando a tentativi per la vostra preferenza, e tra poco vi dirò come.

Chi va a testine ha già i valori di watt scritti sulla confezione o sulla testina stessa, mentre per i valori di temperatura partite dal punto 3 della lista qui sotto, anche se poi, in caso di valori alti, non potrete smontare la testina per fare modifiche (ovviamente, non essendo un rigenerabile).

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Per chi rigenera, vi consiglio di fare così:

  1. Fate la vostra coil come se fosse per il power mode, tenendo presente quanto detto prima, e ricordando soprattutto la faccenda della precisione in funzione del diametro del filo (insomma, occhio ai fili grossi con certi materiali).

  2. Controllate quindi su steam-engine.org (o altro calcolatore), quale sia il miglior valore di potenza da usare, stando intorno a un heat flux di 230 mW/mm2 circa.

    Nella foto di seguito, si vede che per la coil da me impostata (0.9 ohm finali, 7 spire su punta da 3 di SS316L da 0.3 mm) si ha che l’heat flux corretto lo si ottiene con una potenza di 18 watt.
    Questo valore di watt  è specifico per ogni coil, quindi se cambiate numero di spire o diametro del filo, cambia tutto.

    heat flux.png

  3. A questo punto impostate un valore di gradi abbastanza alto, diciamo 260°C.

  4. Iniziate a svapare per capire se quella potenza ve gusta, tenendo presente che i valori ideali dati da steam-engine.org (fiammellina al massimo verde oliva, non di più) sono quelli entro cui dovreste restare.
    Se è troppo potente, abbassate, se è troppo poco, alzate…fin qui, direi che è ovvio 😀


  5. Una volta trovata la potenza che fa per voi, guardate sul display fino a che valore di temperatura arrivate: dovrebbe farvelo vedere in tempo reale.
    Provate a fare alcuni tiri, e controllate se il valore resta circa sempre lo stesso.


  6. Se il valore di temperatura che raggiungete è inferiore a quello che avete impostato, abbassate il valore impostato tenendovi di poco sopra a quello raggiunto.
    Esempio: avete settato 260°C, ma svapando vedete che oltre i 235°C non andate.
    Potete quindi settare 235° o 240°C, sapendo che tanto è quello il valore di temperatura che corrisponde alla vostra potenza ideale.
    Potete saltare al punto 8.


  7. Se invece il valore che avete impostato (260°C nell’esempio) viene raggiunto, e quindi il TC inizia a tagliare l’erogazione, alzate ancora la temperatura per vedere fino a che temperatura arrivate.
    Tipo, avete messo 30 watt e 260°C, ma appena iniziate a svapare, il TC interviene e vi abbassa la potenza.
    Ok, allora alzate fino a 280°C (per dire) e vedete se li raggiunge ugualmente oppure no.
    Il fondo scala è di solito 300°-315°C, ma vi dico già che sono troppi, c’è qualcosa che non va se arrivate a quei valori.



CONCLUSIONI E RAGIONAMENTI


Una volta trovata la temperatura a cui lavora la vostra coil, ci si può ragionare.
Se lavora tra i 180°C e i 270°C, direi che è tutto a posto.

Idealmente io mi sento più sereno quando resto entro i 250°C, massimo 260°C, e sono proprio contento se resto entro i 230°C, ma dipende molto dal tipo di atomizzatore e dalla presenza o meno di acqua nel liquido.

Ricordate che i full VG richiedono temperature più alte, perchè il VG bolle a temperature più alte delle miscele di VG e acqua, o di VG e PG.
Per favorire il temp control, in caso di full VG, potete aggiungere un 5-10% di acqua.

Se invece, per stare alla potenza ideale secondo steam-engine.org, dovete sparare a valori di temperatura superiori ai 260°-270°C, potrebbe esserci qualcosa che non va.
Ricontrollate che il cotone non sia troppo nella coil, o che non sia impaccato nei canali del liquido.
Controllate che la coil sia entro il flusso dell’aria, magari guardate se il cotone si sta già annerendo dopo pochi tiri.
Insomma, se per svapare alla giusta potenza e al giusto heat flux dovete alzare di molto i gradi, spesse volte vuol dire che c’è qualcosa da mettere a posto.
Un cotone che peschi male vi sposta anche di 30°C la temperatura, per dire.

Esempio di vita vissuta:
avevo rigenerato l’Ammit pochi giorni fa, una coil bellissima, tutto perfetto.
Imposto i watt (circa 28), metto circa 230°C, praticamente nemmeno partiva.
No buono.
Alzo, arrivo a 250°C: tempo 1 secondo, mi abbassa la potenza a 20 watt.
No buono.
Alzo ancora, arrivo a 270°C, dopo 2 secondi scende a 19 watt.
No, qualcosa non va.
Apro il tank, guardo il deck e c’era il cotone appena appena umido, e l’avevo bagnato poco prima per inizializzarlo.
MOLTO BENE, DIREI! 😀

Accorcio quindi i baffi di cotone (che erano in effetti eccessivi), richiudo tutto, riprovo a 28 watt e 230°C: schiocco violento da sovralimentazione, nebbiona in valpadana, temperatura raggiunta di 225°-227°C.
Evidentemente c’era troppo cotone, e non riusciva a pescare bene.
Il TC aveva fatto egregiamente il suo lavoro, stoppandomi tutto perchè la coil si stava surriscaldando (a causa del poco liquido che arrivava).

Ve l’ho raccontato perchè nei commenti dello screen iniziale, c’è un utente che si lamenta perchè gli pare “di non tirare niente”.
Eh…probabilmente qualcosa lì non andava, e quindi non era il TC a fare schifo, anzi, il TC stava funzionando benissimo, bloccando l’erogazione.
Quello è un classico caso in cui usando il variwatt probabilmente ci si sarebbe svapati lammmerda bruciata, che tanto il variwatt si accende sempre, anche quando non dovrebbe farlo.

Piccolo trucchetto che potrebbe aiutarvi:
alcuni circuiti permettono di decidere se lavorare in “temperature dominant” o “power dominant”.

Temperature dominant significa che sul display regolerete immediatamente i gradi con il tasto più e meno, e la potenza andrà regolata con un sottomenu.

Power dominant è il contrario: watt come valore primario, temperatura nel sottomenu.
Sul DNA avevo nativamente la modalità “temperature dominant”.

power dominant edittemperature dominant girata
Nella foto superiore, modalità power dominant (si regolano prima i watt, poi i gradi)
Nella foto sotto, modalità temperature dominant (si regolano prima i gradi, poi  i watt)

Non ci avevo fatto granchè caso, nel senso che pare ovvio regolare principlamente i gradi, se si è in controllo temperatura.
Ho invece scoperto (per caso, ovviamente) che la power dominant mi rende più “naturale” l’uso del TC, perchè mi risulta molto più normale regolare i watt, lasciando che la temperatura sia un numerino in piccolo sul display, da toccare solo se strettamente necessario.
E’ questo che mi ha permesso di ragionare meglio in termini di “confine” o “recinto”, e di vivere il controllo temperatura molto più come un “variwatt protetto”, anzichè come una nuova modalità tutta diversa.

Non so, con me ha funzionato.
I circuiti YiHi se non sbaglio sono nativamente power dominant (e forse non si può nemmeno cambiare), su DNA si può scegliere, su Dicodes non so, mentre su Joyetech/eLeaf/Wismec si può scegliere, ma solo se si mette il firmware non ufficiale “Arctic Fox”.
Comunque ecco, tenete presente che questa piccola opzione potrebbe agevolarvi di molto la vita.

CONCLUSIONI DEL DISCORSO

Il controllo temperatura, come spero di avervi fatto capire, non è un modo difficile di svapare.
Quello che cambia NOTEVOLMENTE dal variwatt è che vi rileva tutti gli errori che fate, e se qualcosa non va, si ferma.

Ve l’ho detto all’inizio: il TC è più pignolo di un ingegnere tedesco.
Se l’atom conduce male, il TC va male.
Colpa del TC?
No, è l’atom che fa schifo, e faceva schifo anche in variwatt, ma non ve ne accorgevate.
Se il cotone è messo male, il TC vi blocca tutto.
E’ il TC che è stronzo?
No, siete voi che non sapete mettere il cotone, e magari pensavate di saperlo mettere, solo perchè il variwatt accendeva comunque la coil.

Il controllo temperatura è un sistema che richiede quindi un lavoro di rigenerazione fatto a modo, oltre a un filo e un atom di buona qualità.
“Di buona qualità” non significa costoso eh.

Il mio Geekvape Ammit va benone in TC, è non affatto un atom costoso.
Ed è pure un atom “original cinese”, pensate un po’.
Il filo di acciaio che uso è lo stesso che probabilmente si vende ovunque in Europa.
L’altro filo di acciaio che ho è cinese, funziona ugualmente bene, ed è di un famoso brand che fa kit per rigenerazione.
Ovviamente non sono andato a prendere l’acciaio del Brico, che magari è ottimo eh, ma non ha particolare affidabilità.

Se quindi avete problemi a far andare il vostro atom in TC, e avete sotto il culo un circuito decente, fatevi due domande sul vostro modo di rigenerare, o sui materiali che state usando.
Tutto quello che è bene fare quando si configura il TC, sarebbe bene farlo anche quando si usa il variwatt, è questo il punto.
La giusta potenza, il cotone messo bene, i materiali buoni, gli atom validi…tutte cose che anche in variwatt andrebbero rispettate, ma che se invece NON rispettate, il variwatt vi permette comunque di svapare.
Di merda, magari convinti che sia tutto ok (e non lo è), ma svapate ugualmente.

Il discorso cambia per chi vuole svapare in TC usando le testine: lì avete poco margine di intervento, quindi o usate testine valide, oppure vi atttaccate, se il produttore vende testine scarse o mal configurate.

Discorso finito, dopo oltre 5000 parole.
Una mattonata, ma spero che vi serva come guida per provare decorosamente una modalità che troppo spesso non viene capita, e quindi viene evitata.

Un saluto,

Mat

(Ringrazio Michele Fino e Salvatore Di Biase per le prove effettuate e le informazioni messe a disposizione, e ringrazio tutti i ragazzi/e di Esigarettaportal e tutti quelli di Facebook che nel tempo mi hanno aiutato a capire meglio il temp control)

Vi ricordo che i commenti sono soggetti a moderazione, quindi NON appariranno subito, perchè dovrò prima autorizzarli, e potrebbe volerci anche qualche giorno.

35 thoughts on “Discorsi molto Facebook – Il controllo temperatura che serva e che funzioni

  1. Grazie, molto dettagliato l articolo in un era dove fa da padrona il meccanico leggere di come svapare in alternativa con circuiti che ci proteggono è un bene, come sempre mi piace leggerti non scrivi per successo ma per aiutare

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    • Ciao Alfonso!
      Grazie per i complimenti, ed è così, non è per il successo, anche perché i discorsi che faccio non sono proprio da “celebrità” 😀
      Tra l’altro ti sei letto la versione “pesante”, senza foto che devo ancora mettere.
      Oggi penso che sistemerò tutto aggiungendo le immagini 😉

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  2. Esaustivo ,pero ti diro la verita il tc lo uso con le coil prefatte quando provo a farle io non mi piacciono mai segno che devo ancora imparare a farle bene,svapando di guancia e’ piu’ difficile trovare info adeguate sul tc,che comunque uso in maniera semplice usando il menu della box e inpostando i watt e temp,non uso ancora il tcr e se devo dirla tutta non mi piace smannettare 30 minuti prima di svapare.

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    • Ciao Michele!
      Il TC per guancia segue sempre le stesse regole, cambia solo la potenza in gioco, non la temperatura (non per forza almeno).
      Per il TC non hai da smanettare chissà quanto, ma se hai un circuito onesto, il TCR puoi anche fare a meno di impostarlo, e usi direttamente il menù nativo del materiale 🙂
      Intanto vado avanti a mettere qualche foto ed evidenziare qualche parola 😀

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  3. Ti commento qui anche se in realtà volevo commentare a “Una serie di discorsi molto Facebook – Il meccanico che spinga e la spinta in sè”. (Mi è arrivato via mail, ma qui mi dice “oops”)

    Che è Natale? Due articoli in un giorno?

    Bellissimi e utilissimi entrambi, da neofita quale sono apprezzo molto le tue pubblicazioni ed il tuo stile

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    • Ciao Marc! In realtà quella della spinta l’ho resa pubblica per farla leggere a un amico, e l’ho resa di nuovo privata per metterla a posto 😉
      Sono cose che ho scritto i giorni scorsi e le sto pubblicando insieme 😉

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  4. ufff….”invio” anzitempo….volevo aggiungere, ma se prima di mettermi a rigenerare e a comprare la prima box ho visto i tuoi video, è normale che ora leggo i tuoi articoli con un certo accento veneto nella testa? XD

    Scemenze a parte, secondo me hai un enorme potenziale, saper parlare di argomenti molto tecnici in modo che chiunque (ne abbia voglia?), possa capirli non è cosa da poco.

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  5. Pingback: Discorsi molto Facebook – Il controllo temperatura che serva e che funzioni – Svapoecig

  6. ciao Mat, era da un po’ che mi proponevo di commentare ma continuavo a scroccare i tuoi interessantissimi post nell’ombra.
    La mia esperienza in TC è partita malissimo con una box Wismec Presa con la quale cercavo invano di regolare il TCR ma il circuito in ogni caso bloccava subito l’erogazione (forse è progettato male perchè non abbassava i W ma li portava a zero) ma senz’altro la causa erano rigenerazioni fatte male. Ho così abbandonato per qualche mese il TC facendo lo stesso (errato) ragionamento dei feissbuccari.
    Oggi con un po’ più di esperienza in rigenerazione, una Hcigar VT inbox con DNA 75, un origen little clonazzo e un buon filo in SS316L sottoscrivo tutto quello che hai scritto riguardo a questa fantastica modalità di svapo. E’ in pratica un “tutor” che ti corregge e ti aiuta nel processo di creazione delle coil. Non si scappa, l’unica cosa che non seguo è il valore di heat flux di steam engine, ad es. con la coil attuale (SS316L 28 GA, 6 spire su punta da 2.5, 0.55 ohm) per stare a 230 mW/mm2 dovrei impostare 14 W che mi danno una svapata assolutamente insoddisfacente infatti svapo a 27 W che corrispondono a 450 mW/mm2 ovvero teoricamente una zona ultrared, proibita ma che invece mi fa funzionare benissimo il TC (per i miei gusti)
    Insomma è fondamentale conoscere la teoria e tu mi hai davvero aiutato moltissimo con i tuoi articoli ma rimane ovviamente una parte empirica che si scopre nel corso dei tentativi e si modella sui propri gusti. Grazie di tutto

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    • Ciao Mirko e benvenuto tra i commentatori 😀
      L’origen little è di guancia?
      Perché sulla guancia si può stare più alti, inoltre molto lo fa anche il wicking.
      Comunque sì, io ho dato linee guida, poi c’è il gusto personale che fa il resto 😉

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  7. più che benvenuto mi considero bentornato! 🙂 in effetti è un atom di guancia molto utilizzato da chi svapa in BF perchè permette varie configurazioni tra le quali la coil trasversale alle torrette che permette di aprire entrambi i fori dell’aria e avere una svapata non molto contrastata ma molto “flavour” a patto però appunto di alzare un po’ i W.
    OT ma perchè hai eliminato il post precedente sulla “spinta”? (meno male che ho il testo sulla mail di notifica)

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    • Non l’ho eliminato, l’ho solo reso privato, perché sto mettendo a posto alcune frasi e sto aggiungendo le foto, come ho fatto su questa del controllo temperatura che ora è più completa di qualche giorno fa 😉

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  8. Sei un Grande, Mat Eric!!! E’ un piacere leggere i tuoi scritti: mi diverto e comprendo sempre qualcosa in più. E visto che a giorni entrerò anch’io nel fantastico mondo del TC con l’Evic vtc mini + Bellus, queste informazioni sono oro e ne approfitterei, col tuo permesso e aiuto, per fare 2 calcoli “a voce alta” supportato dal Sig. Steam!
    Dunque ho a disposizione questi 4 fili per rigenerare p.es. il Bellus (un atom a caso!):

    1) Ti-1 0,4mm
    2) Ni200 0,3mm
    3) Ni200 0,1mm
    4) SS316L 0,4mm

    Per tutti questi fili faccio la medesima rigenerazione in single coil: 7 spire separate su punta da 3mm e mi vengono i seguenti risultati:

    1) Ti-1: Res 0,32 Ohm – TC Precision: 1187 – Heat Flux: 210 a 23w
    2) Ni200: Res 0,1 Ohm – TC Precision: 451 – Heat Flux: 210 a 18w
    3) Ni200: Res 0,38 Ohm – TC Precision: 1804 – Heat Flux: 210 a 8,4w
    4) SS316L: Res 0,5 Ohm – TC Precision: 387 – Heat Flux: 210 a 23w

    Da questa gara arriva primo il Ni200 (0,1mm) col TC Precision di 1804 e la medaglia d’argento spetta al Titanio col suo 1187.
    Giusto? Mi consigli anche tu, tra questi 4 fili, di usare uno di questi due?
    E adesso… la domandona e qui, di sicuro, capirai che non ho studiato bene le tue lezioni… ma ho la giustificazione:
    ero ammalato, è da poco che svapo e poi… non ho ancora l’Evic!

    Tenendo conto di questi valori di watt che non devo superare perché l’Heat Flux da verde oliva (210) andrà a minacciarmi con colori inappropriati, come faccio ad impostare il limite di temperatura (p-es 220°) e fare in modo che i watt (8,4w) non salgano oltre? Vado a tentativi provando varie temperature? O utilizzo il “variwatt protetto” che accennavi? Se la risposta è sì, il firmware ArcticFox va installato al posto dell’originale Joyetech?
    Ultima domanda jolly: ma 8,4w non sono un po’ bassini?

    Ti ringrazio per il il tuo Lavoro prezioso!!!

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    • Eccomi Alberto!
      Scusa il ritardo e grazie per i complimenti!
      Forse ormai avrai già risolto, ad ogni modo sì, Ni200 da 0.1 mm e Ti01 sono ovviamente i più precisi.
      Ovviamente perchè il Ti lo è di suo, e il Ni200 da 0.1 è un filo molto sottile, veramente molto, quindi molto resistivo, quindi preciso.
      A dire il vero però, puoi serenamente usare anche SS o Ni200 da 0.3 mm, perchè hai comunque una TC Precision superiore a 300.
      Riguardo al Ti, sarebbe la scelta migliore, però è un po’ rognoso da spiralizzare.
      Se però ce la fai, è senza dubbio la scelta migliore.
      Riguardo all’Heat Flux, 8.4 watt non sono bassini di per sè, se calcoli che il filo è da 0.1 mm 😉
      E’ veramente minimo, di fatto non usabile su Bellus.
      Io andrei di Ti da 0.4 se riesci, sennò il Ni200 da 0.3 va bene.
      Come ultima scelta vai con il SS da 0.4.
      Per la temperatura, imposta i watt come da heat flux, alzala fino a 260-270°C e guarda a quanto arriva.
      Poi da lì ti regoli.
      Ah, la VTC Mini non ricordo se abbia un buon TC nativo, io l’ho sempre usata in TCR per evitare casini, quindi parti magari usandola in TCR, fai la prova del dry cotton e vedi 😉

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  9. Grazie Mat Eric!
    Ho usato il Titanio e, con un po’ di difficoltà e un pizzico di fortuna finale, mi è venuta una res da 0,32ohm. Devo ancora prendere confidenza col tutto, fare pratica e provare, provare, provare e provare… ma devo dire che mi trovo proprio bene in controllo di temperatura e ancor meglio oggi che son passato in TCR come mi hai consigliato!
    E’ una modalità di svapo che mi rilassa: non devo pensare alla steccata sempre dietro l’angolo, alla carica residua della batteria ma solo godermi una soddisfacente svapata e dedicare maggior attenzione alla ricerca della temperatura più idonea per veicolare un certo aroma! E’ una cosa spettacolare! Anche perché a seconda della temperatura si evidenziano sfumature diverse nei liquidi.
    Ci tenevo ancora a ringraziarti per la qualità dei tuoi post, la profondità degli argomenti trattati, l’originalità e la disponibilità nell’aiutare “i bisognosi”.
    A presto

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    • Grande!!
      Sì, il TC è una figata in questo senso, non devi più preoccuparti di “stare attento” mentre svapi.
      Devi settare tutto a modo PRIMA di svapare, ma fatto quello sei poi in una botte di ferro 😉
      Felice che ti sia servito, e grazie di nuovo per i generosi complimenti 🙂

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  10. Innanzitutto complimenti per il blog, ti ho scoperto con l’articolo sui “4v zona della morte” (illuminante) e da lì, ogni volta che mi capita sott’occhio, perdo un paio d’ore a leggere i tuoi articoli.
    Questo sul TC l’ho trovato davvero notevole, e io sono uno di quelli che lo ha sempre reputato inutile, molto probabilmente perché, come hai scritto tu, non l’ho capito. Ora mi hai fatto venir voglia di rispolverare la vtc mini e riprovarci.
    E ora l’angolo Delle domande. Abbiamo appurato che il kanthal si può usare solo in Power mode; l’acciaio funziona sia in Power, sia in tc; il titanio gira solo in tc. E fino a qui lo prendo come dogma di fede, ma sono ateo, quindi ti chiedo: perché? Nella mia ignorantissima testa, sono 3 conduttori, fili che scaldano al passaggio di corrente, perché quindi ad alcuni sono “vietate” certe modalità?

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    • Ciao Mattia!
      Condivido la tua mancanza di fede, è il sale della comprensione 😉
      Dunque, bella domanda.
      Premetto che non so risponderti con certezza, perché l’avevo cercato, l’avevo scoperto e poi ho tenuto a mente la sola conclusione, ad ogni modo mi pare che il discorso riguardasse la produzione di ossidi tossici.
      In pratica mentre l’acciaio può anche essere scaldato, che tanto non produce ossidi apprezzabili, nichel e titanio sono più a rischio.
      Sfiga vuole peraltro che titanio e nichel aumentino gli ohm molto più del SS, col risultato che in variwatt portino il circuito ad aumentare via via i volt per mantenere costanti i watt, scaldando ancora di più il filo.
      Se non ricordo male, la spiegazione dovrebbe essere questa 🙂

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  11. Complimenti per l’articolo molto completo…
    Ho provato a seguire passo passo le indicazioni, con una wismec predator 228 della quale si può impostare watt, materiale coil e temperatura, ma quando arrivo al dry cotton mi prende sempre fuoco.
    Fatto dual coil (2*0,72) da 0.36 ohm su punta da 3 in ss316L.
    Ho provato Ad abbassare la potenza fino a 19w ma si incendia comunque…
    Secondo lei è il circuito non adatto o sbaglio qualcosa ?
    Grazie

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    • Buongiorno Giacomo!
      Dunque, la dual coil parte già più complicata da gestire, ma si può comunque fare, come ho detto nella bloggata.
      Prova a usare il menù TCR, inserendo un valore di 90 e dimmi come va, proviamo da lì intanto.

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  12. Tutto bello, tutto meraviglioso, MA per quanto riguarda i valori dell’heat flux non mi ci ritrovo affatto.

    Mi spiego, io se vado su steam engine, a 230 mW/mm2 circa, mi fa una fiammella marrone, ed effettivamente a quei vattaggi mi restituisce una user experience “no buona”.

    Sarà forse perché faccio coil diverse, cioè utilizzo il TC in dual coil (con le precauzioni del caso), ma a me restituisce una fiammella del giusto colore a 180mW/mm2.

    Esempio: http://www.steam-engine.org/coil.html?mat=ss316l&s=dp&r=0.22&hf=180&awg=24&id=4&ll=6&ws=2

    Ora qui scopro tra l’altro di avere un bassissimo valore di precisione, con queste coil, ma sarà per il DNA250, sarà per l’atom, sarà quel che sarà, fino ad ora niente stecche e mi trovo benissimo, non superando quasi mai il recinto dei 230-240 °C

    Grazie comunque per l’ottimo lavoro!

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  13. Studiando, però, sul link (e sul relativo tool di steam engine) da te postato riguardo il coefficiente di precisione del TC, ho scoperto che il valore di mW/mm2 cambia anche molto in base al diametro interno della coil, così credo di aver svelato l’arcano 🙂

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  14. Eccomi Mat, nel frattempo continuo a studiare et sperimentare, ma i tuoi consigli e spunti sono utilissimi. Purtroppo sono un avido svapatore di polmone, in cerca di aroma e vapore che sia fresco e scoppiettante ^_^
    il mio setup è una VT250 della hcigar e l’aromamizer plus, che ha un bellissimo deck postless che mi da tante soddisfazioni (pur essendo io un newbie assoluto della rigenerazione).
    Devo necessariamente far funzionare il TC (non posso più farne a meno, del TC, da quando l’ho scoperto) in dual coil. Pretenzioso, lo so, ma è la mia strada e (per quanto accidentata possa essere) ho deciso di percorrerla.
    In generale devo dire che sono già soddisfatto, ma ci sono ampi margini di miglioramento.

    Riguardo a quanto ti chiedevo prima, effettivamente il diametro della coil fa variare sensibilmente il valore di mW/mm2 (basta cambiare solo l’ID su steam engine e si può notare come questo valore muta, facendo diminuire il “bisogno” di Watt per raggiungere la zona verde, forse perché c’è più superficie di filo a contatto del cotone, non saprei altrimenti).

    Ti ringrazio moltissimo per il tuo blog, che mi ha dato tanti spunti di ricerca e tante nozioni utili.

    Dormi pure il sonno dei giusti!!!

    Ad maiora!

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  15. p.s.: come non detto, non so perché, ora riprovando su steam engine, anche con diametri molto piccoli (2-3mm), a 230mW/mm2 mi restituisce una fiammella marrone. Come mai? Sono confuso! ^_^

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    • Allora, eccomi qui, finalmente da pc 😀
      Dunque, cerco di compattare i tuoi commenti:

      1) Una dual coil in TC è possibile eh, capiamoci.
      Semplicemente è più uno scazzo, perchè hai il parametro “uguaglianza delle due coil” che ti lega.
      Se però riesci a farle uguali, a posto, funziona.

      C’è poi il discorso della TC precision, e ok, ma hai un DNA 250, quindi se sono riuscito io a gestire una 0.3 in SS316 con il DNA 200, penso che a maggior ragione tu possa riuscirci con il 250.

      Discorso W/mm2: ecco, allora, quello è un valore indicativo.
      Con il mio vaper spalla (il famoso Jonathan di cui parlo in altra bloggata) abbiamo fatto un po’ di conti, concludendo che non è un valore stringente, bensì serve per darti un’idea.
      E’ come se ti dicessi che una ragazza pesa 50 kg: ti aspetti una corporatura media-magra, e un’altezza di 1.60 m.
      E’ però sbagliato, lo sappiamo, perchè magari è alta 1.80 ed è deperita, no?
      Uguale con Heat Flux: 200-250 mW/mm2 sono un valore in linea di massima buono, ma dipende molto anche dal wicking e dal flusso d’aria.
      Nel caso di Aromamizer Plus hai un abbondante flusso d’aria, e il deck postless contribuisce a raffreddare per bene, quindi è possibilissimo superare quei valori pur mantenendo un’ottima svapata.
      Se poi passi ai fili complessi, lì si sballa tutto a cannone e l’heat flux di 200-300 puoi anche buttarlo al cesso.

      Ecco, questo è ciò che ricordo dei tuoi commenti, se ho dimenticato roba, dimmi pure 😉

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  16. Ciao Matt!

    Grazie mille per le indicazioni che dai, sei una manna dal cielo!
    Una cosa che non mi è chiara nel TC è l’atomizzatore, va bene uno qualsiasi o ce ne sono di specifici?

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      • Ciao Luca!
        Rispondo a entrambe le cose qui: allora, per il TC serve, come ho spiegato genericamente, un atom “ben costruito”.
        Dunque non c’è “l’atom da TC”, bensì ci sono gli atom ben costruiti e quelli che sono dei cessi.
        Ad ogni modo, un rigenerabile attuale di marca nota (Geek Vape, Vandy Vape, Svoemesto, Innokin, Digiflavor ecc) funziona in TC.
        Per gli atom di guancia, ha assolutamente senso, sempre per il fatto che il TC aiuta anche nella qualità della svapata 😉

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